In Italia, il 33,1% della popolazione è in sovrappeso (41% degli uomini e 25,7% delle donne) e il 9,7% è obesa. Sebbene gli ultimi dati del progetto “Okkio alla Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità siano lievemente incoraggianti, i livelli di sovrappeso e obesità in età infantile restano elevati. Il fenomeno è più diffuso al Sud (in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata riguarda più del 40% del campione), dove alcune abitudini alimentari e la scarsa percezione del fenomeno depongono a sfavore. La rilevazione, che è a carattere biennale, è alla terza edizione e coinvolge 46.492 bambini appartenenti a 2.623 classi di terza elementare. Dai dati 2012 risulta che il 22,1% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso rispetto al 23,2% del 2008/09 (-1,1%) e il 10,2% in condizioni di obesità, rispetto al 12% del 2008/09 (- 1,8%).
La causa di questo problema è nota soltanto in un ridotto numero di casi: inferiore al 5%. Infatti l’obesità – definibile in presenza di un indice di massa corporea superiore a 30 – ha un’origine multifattoriale: la predisposizione familiare esiste (almeno 40 i geni coinvolti), ma un ruolo cruciale è giocato dagli stili di vita, condizionati dalle pubblicità che “spingono” i consumi di prodotti non propriamente salutari. Si stima che il 50% delle responsabilità della malattia ricada sui geni e l’altra metà dipenda da fattori ambientali: tra cui la dieta, ovviamente, è al primo posto.
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