Pagine

giovedì 29 aprile 2021

Primo Maggio

Di Alessandro Iodice


Il primo maggio, in Italia, e nella maggior parte dei paesi del mondo, è la festa dei lavoratori. In Europa e Stati Uniti, tra il 1850-1900 avviene la seconda rivoluzione industriale. Dalle campagne, le persone si trasferiscono in città, alla ricerca di un lavoro nelle fabbriche. I proprietari delle fabbriche facevano lavorare gli operai, anche per oltre 16 ore al giorno, senza misure di sicurezza e con scarse condizioni igieniche. Stanchi, i lavoratori si unirono in gruppi, e organizzarono azioni di protesta e scioperi. Il 1 maggio 1886 a Chicago ci fu una grande e violenta rivolta, che durò alcuni giorni. Anche nelle altre parti del mondo ci furono proteste. A Parigi nel 1889 venne istituita la festa del 1 maggio. In Italia si festeggia dal 1891. Da quel giorno, si celebrano i lavoratori che hanno rivendicato più diritti, e migliori condizioni di lavoro.

domenica 25 aprile 2021

Festa della liberazione

 

Di Alessandro Iodice


Il 25 aprile si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Questa data rappresenta il nuovo inizio dell’Italia democratica, libera e repubblicana.

Tanti giovani si sono uniti nella Resistenza, chi si è unito è un Partigiano.

Tanti uomini e donne, dopo l’8 settembre 1943, lasciano le loro case per unirsi alla causa partigiana.

Il 25 aprile è una data importante, un modo per dire grazie a chi si è sacrificato.


giovedì 22 aprile 2021

SALVIAMO IL PIANETA: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA TERRA

Il video è stato realizzato con i disegni dei ragazzi del 1 AGC per celebrare la 51° Giornata della Terra: “Ciao sono la Terra, …. buttano carte e immondizia dappertutto, e questa cosa mi fa diventare triste parecchio” dice la Terra di Adriano Paparella; “Pensa al futuro e ripassa il presente” ci ricorda una Terra con Mascherina di Denisa Popovici ed infine un invito da parte del nostro pianeta di Louis Reynoso “Proteggiamo la Terra”.

 

Alessandro

Alessandro


Giole


Alessandra

Sarah

mercoledì 21 aprile 2021

GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA






Il 22 Aprile 2021 si celebra la Giornata della Terra, dobbiamo fermare la febbre del nostro pianeta. Infatti, più il tempo passa più la terra va in fiamme e noi o non ce ne accorgiamo oppure non prestiamo la dovuta attenzione a tale spiacevole accadimento.

Il bellissimo pianeta che ci ospita e ci sopporta ormai da millenni cerca di comunicare con noi chiedendoci aiuto ma noi non lo ascoltiamo affatto. Abbiamo, purtroppo, quotidianamente sotto gli occhi le terribili conseguenze del surriscaldamento globale, sulla nostra vita e su quella di piante e animali. Ghiacci che fanno parte di continenti come Antartide e Groenlandia che si sciolgono costringendo gli animali che ci vivono a migrare e fenomeni legati alla siccità che spazzano via la vegetazione di intere aree del globo.

solo alcune conseguenze del cambiamento climatico di cui noi siamo i diretti responsabili. Se vogliamo evitare di lasciare un’immensa landa desolata alle generazioni che verranno dopo di noi, è giunto il momento di fare qualcosa, come scuola daremo il nostro contributo per salvare il pianeta attraverso approfondimenti sulle questioni ambientali che si svolgeranno in tutte le classi dell’Istituto.

Ancora, vogliamo Celebrare questa giornata  attraverso i lavori realizzati dai nostri alunni nel laboratorio inclusione, che siano di buon auspicio per il Restore Our Earth “Ripristiniamo la nostra Terra”, per diffondere la necessità di rimediare agli errori commessi e di ripristinare la naturale bellezza e perfezione di un ecosistema libero da inquinamenti e abusi. Lo slogan per la giornata della Terra 2021 è “Insieme, abbiamo il potere di ripristinare la nostra Terra”.

 

 

 

Poesia: MUSEO

 



Di Mommina Kulsoon Akhtar



La tua vita è un museo 

di disastri naturali.


Da vedere: è stupenda

da vivere: è guerra.


So quanti ti hanno lasciata 

in questa tempesta.

martedì 20 aprile 2021

Poesia "Lacrime di cristallo"

 




Di Ilaria Pace


 Ora che sono a fondo

 riaffiorano memorie di un mondo nascosto

 in bilico nell'illusione

 mi perdo nel vento

 come foglie di cristallo

 nelle tenebre

 contempo uno spiraglio

 la natura richiama l'animo

 sospesa nel vuoto

 mi sfiora leggera un ramo

 abbasso lo sguardo

 volare via è ciò che bramo

 e non sprofondo

 invoco il ricordo di un girotondo.



21 Aprile Natale di Roma

 




A cura di Alessandro Iodice



"Tre poesie gotiche"





Di Livia Nedelea


 DEMONI IN BILICO



La solitudine nel cuore

irrompe nella vita della gente.


I demoni in bilico

fanno a gara per uccidere, 

lentamente.


Rimbombano tra le dita i battiti del cuore,

l’oscurità avvolge l’esile corpo:

brividi lungo di esso,

occhi strappati dal candore. 





FIUME NERO



Camminando lungo la riva del fiume nero,

passi felpato solcano la terra corrotta.


Una folta chioma rossa si scorge nella nebbia,

il velo nasconde la realtà agli occhi dei dannati. 





VUOTO



Vuoto: è questo quello che sente a volte;

quando se ne accorge si spaventa.


Occhi morti sul suo volto,

vorrebbe solo sparire.




sabato 17 aprile 2021

L' ora di storia: il rastrellamento del Quadraro


Ricorre oggi il settantasettesimo anniversario del rastrellamento del quartiere romano del Quadraro; infatti, proprio all’alba del 17 aprile del 1944 tremila tedeschi accerchiarono il quartiere del Quadraro e arrestarono circa duemila uomini tra i 15 e i 60 anni, destinandone circa la metà ai campi di concentramento. I nazifascisti volevano punire uno dei quartieri roccaforte della resistenza partigiana, che i tedeschi erano arrivati a chiamare “Nido di Vespe” per quanto era radicato il sentimento antifascista nella borgata.

Durante quel tragico episodio del ’44 oltre mille persone vennero prese nelle loro case, in quella che venne definita “l’operazione balena”. Uomini e ragazzi, tra i 16 e i 55 anni, vennero deportati nel campo di concentramento di Fossoli, stazione intermedia, prima di essere trasferiti nei lager tedeschi e polacchi. Di questi deportati solo la metà riuscì a fare ritorno a casa.

Giulia De Simone 4 AT

 

martedì 13 aprile 2021

Il mondo in uno scatto


Il mondo ormai è un insieme di scatti fotografici, ogni cosa, soprattutto ai tempi di oggi, viene ricordata da una semplice foto fatta anche con il telefonino, per poter poi, un giorno, ricordare i momenti pù belli. 

Ma non solo oggi, da quando è nata la fotografia che ogni attimo è immortalato da un click, dal 1839, quando Joseph Nicéphore Niépce fu in grado di scattare la prima foto al mondo con una camera oscura, immortalado una  semplice vista da una finestra.

Successivamente furono molti gli scatti che sgnarono la storia, quali l'ultima foto del Titanic nel 1912, una delle più grandi e lussuose navi, a galla, prima che affondò durante il suo viaggio, perdendo molte vite, rendendolo uno dei disastri marittimi più mortali della storia.

La mostra della prima bomba atomica, che venne fatta esplodere nel 1945 su una rampa alta 30 metri posta nel deserto del New Mexico. In seguito al successo del test vennero preparate 2 bombe, la prima fu sganciata su Hiroshima il 6 agosto; la seconda, con lo stesso meccanismo di questa bomba, rase al suolo Nagasaki il 9 agosto: le due esplosioni che segnarono la storia. 

Nel medesimo anno, lo scatto considerato più romantico, fu quello tra due perfetti sconosciuti, un'infermiera e un marinaio che la accompagna cedevolmente in un casqué, era il simbolo di feseggiamento per la fine della guerra a Times Square.

Qualche anno dopo, nel 1948, cruda fu la fotografia pubblicata su molti giornali americani, che racconta una storia di miseria e degrado, che raffigura quattro bambini seduti sui gradini esterni di una casa di Chicago, dietro ad un cartello che riferisce “4 bambini in vendita, informarsi all’interno” , con a pochi gradini sopra, la madre, che era di nuovo incinta, che si protegge il viso con le mani, per non essere ripresa dal fotografo, ma disperata nella scelta di dover vendere i propri figli per un pugno di dollari per cercare di garantirgli un futuro migliore, poiché in grande difficoltà e costretta a lasciare il proprio appartamento per sfratto, si trattava di una questione di sopravvivenza. 

Nel 1988, il paese era diviso in due dalla religione: da una parte i cattolici e dall’altra i protestanti, ma un colonnello luterano e una nobildonna praticante provocarono uno scandalo sposandosi, subendo diverse ritorsioni, ma quando l'uomo morì e sepolto nel cimitero protestante, a quei tempi la divisione tra religioni era talmente profonda che persino i cimiteri, pur essendo uno accanto all’altro, vennero separati da un muro di mattoni e non era possibile in alcun caso seppellire un "discordante" nel proprio campo santo, anche se si trattava del proprio coniuge, ma quando la donna morì, prima di andarsene, scrisse una lettera al parroco esprimendo il desiderio di essere sepolta il più vicino possibile al marito, di fatti il sacerdote commosso per quell' amore così forte da andare contro corrente contro tutto e tutti, al momento della sepoltura la fece seppellire  vicino al muro che divideva i due cimiteri e si mise d’accordo con il pastore protestante affinché lo stesso fosse fatto per il marito, costruendo oltretutto due braccia di marmo che si prendono per mano per collegare le due immortalate lapidi degli innamorati; dimostrando che l'amore tra due persone, anche se diverse, come in questo caso, per questioni di religione, ma anche per il colore della pelle o cultura è così forte da superare non solo tutti i tabù della vita, ma anche quelli della morte.

E ancora, un atro istante da raffigurare, è quello della caduta del muro di Berlino nel 1989, costruito per isolare la zona ovest di Berlino, sotto il controllo occidentale, da Berlino Est, sotto il controllo orientale, impedendo ai cittadini della Repubblica Democratica Tedesca di accedere alla Repubblica Federale Tedesca;  quando il leader del partito comunista della Germania est, si era ormai dimesso, e l’intero blocco sovietico vacillava, insieme ad una serie di proteste spontanee dei cittadini di Berlino, il governo della Repubblica Democratica Tedesca fece un annuncio improvviso: si poteva di nuovo viaggiare liberamente verso la Germania ovest. Precisamente il 9 novembre del 1989 i berlinesi armati di piccone demolirono una volta per tutte l’odiato muro, il cui crollo fu interpretato come un segno del fatto che la divisione in due blocchi dell’Europa stava definitivamente finendo; fu uno dei festeggiamenti spontanei in città più grandi della storia.

Uno degli ultimi scatti che ci raffigura di più in questo momento di pandemia che ci insegue da più di un anno è quello di un'infermiera stremata dai turni di lavoro intensi nella giornata dell'8 Marzo, che si addormenta sulla scrivania davanti al computer, indossando ancora la mascherina, la cuffia e il camice da lavoro. Una notte piena di pazienti di tutte le età, spaventate e che improvvisamente avevano difficoltà a respirare accompagnate da una febbre che saliva in modo repentino e con gli occhi pieni di paura e che parlavano da sè; fu ed è uno dei simboli della professionalità con cui medici e infermieri stanno lottando ancora oggi, giorno dopo giorno, ora dopo ora, contro il coronavirus che sta mettendo in ginocchio il nostro paese.

Ormai siamo diventati tutto dei fotografi, immortaliamo tutto ciò che più ci piace, ed è giusto a parer mio, per poter portare sempre nel nostro cuore gli attimi della nostra esistenza, tanto che a volte la nostra memoria potrebbe "perdere", ma secondo me, non guardando lo schermo, perchè non è importante che la foto venga bene, ma che in quel momento si viva al mille per mille quel lasso di tempo che potrebbe anche non riaccadere più.

 

 Erika Re 4 A Turistico

lunedì 12 aprile 2021

Pari opportunità


In Arabia Saudita alcune leggi, che riguardano la donna, vanno di pari

passo con la religione islamica. Essendo un paese arabo in cui tutti i

cittadini sono musulmani, la legge, per alcune cose, segue il sacro libro

dell’islam, il Corano. La donna nel Corano non è sottomessa e neanche

arrendevole, anzi al contrario, la donna deve essere loggiata, apprezzata e

ringraziata. Purtroppo, il problema, il quale influisce nei pensieri di altre

persone riguardo l’islam, è la mentalità. In tempi passati la donna doveva

stare a casa, pulire, crescere i figli, obbedire e basta.

Oggi, in Arabia Saudita, la donna deve essere sottoposta alla tutela di una

figura maschile, che possa essere il padre, il fratello, il marito o il figlio

(nessun al di fuori di essi, perché potrebbero rovinare la sua reputazione e

quella della famiglia). La donna deve ubbidire a ciò che gli viene chiesto da

colui che la tutela, che possa essere riferito ai suoi abbigliamenti, lavoro,

futuro, ecc.…

La situazione, però si evoluta: nel 2013 trenta donne siedono al Consiglio

consultivo nominato dal re, il decreto reale aveva allora parlato di «pieni

diritti di partecipazione» ai dibattiti, al pari dei colleghi maschi; lo stesso, è

stato imposto alle donne il rispetto delle regole della sharia, compreso il

velo, e l’obbligo di sedersi in posti riservati, ai quali possono accedere solo

da un’entrata speciale. Il 24 giugno del 2018 le donne possono guidare: era

rimasto l’ultimo paese a vietare alle donne di guidare, e con la nuova

normativa con molte donne hanno già ottenuto la patente. L’evento ha

avuto grandissima eco nel paese tanto che molte donne si sono messe al

volante per affrontare la strada a mezzanotte e un minuto, a sottolineare

quanto fosse grande l’attesa, e quanto sia grande l’entusiasmo per la

novità.

“Sono sempre i paesi arabi/ musulmani che limitano la libertà delle donne”,

affermano molte persone, ma non è così. Oggi la Francia, un paese

europeo, vieta alle donne la libertà di espressione e di religione, vietando il

hijab (velo islamico) alle donne inferiori ai 18 anni e nei luoghi pubblici.  La

legge è stata accompagnata da un messaggio politico: il governo francese

 

ha definito il velo integrale una “nuova forma di schiavitù che la

Repubblica non può accettare sul suo suolo”.

Secondo me, tutti siamo liberi ed uguali, indipendentemente dal sesso,

religione e origine. Sono contraria al niqab, il velo integrale nel quale sono

visibili solo gli occhi, perché quando vedo e parlo con una persona devo

riconoscerla, ma sono pro al hijab ed è obbligatorio nell’islam. Coprire il

corpo e i capelli davanti a persone sconosciute ed evitare gli sguardi

fastidiosi di persone ignoranti è lo scopo dell’hijab.

Oggi molte ragazze italiane musulmane con origini arabe che indossano

l’hijab, sui social media combattono ogni giorno contro coloro che le

insultano e le sminuiscono.

Le donne sono tutti uguali e tutti dobbiamo avere gli stessi diritti, e doveri.


Amina

venerdì 9 aprile 2021

Poesia


Salvezza





Di Sara Pittiglio


Dentro l’oscurità, 

eludendo le ombre in perdizione, 

anche un posto ben illuminato 

può nascondere il pericolo. 


Dove i perduti sono gli eroi, 

noi cadiamo sotto terra, 

ciechi, in una tana di coniglio, 

e vediamo il proiettile che si libera 

mentre il seme comincia a salire.


 L’oscurità di cui parla Sara Pittiglio non è ovviamente ‘ottica’, ma è psicologica, etica, astratta, al punto di essere contenuta in “un posto ben illuminato”, nel quale si fuggono i propri ‘fantasmi’. Ma al contempo, sono i nostri stessi occhi che le consentono, all’oscurità beninteso, di profilarsi come un pericolo: è il cavallo che noi stessi lasciamo entrare dentro le mura di Troia.

Nell’oscurità non sappiamo più distinguere il bene dal male, i perduti dagli eroi, il fondo dalla superficie; in questo caso la paura (la tana del coniglio) si aggiunge all’oscurità in un binomio sempre simbiotico. 

Il proiettile che si libera è un’altra forma di autolesionismo, che nemmeno la nostra crescita interiore riesce a dominare; né ci riesce tutto ciò che in qualche modo abbiamo seminato.

 A questo punto il titolo sembra una contraddizione, ma è soltanto un grido che gioca a fare l’ossimoro con il resto della poesia.

Cha Sara Pittiglio non abbia messo intenzionalmente tutto ciò in questa poesia, è un’ipotesi plausibile, ma del resto poco importante: il fatto che tutto ciò comunque ci sia è un merito suo.

Il bullismo

 

Di Eleonora Piacentini





Il bullismo è un comportamento violento che viene attuato perlopiù da ragazzi e bambini nei confronti dei loro compagni. Questo viene effettuato da un  soggetto che si sente di avere un carattere "forte" verso un soggetto "debole"  ovvero la vittima. 

Secondo alcuni studi il bullo assume questo carattere arrogante perché ha una situazione in famiglia che non è delle migliori, sfogando così tutta la pressione e  lo stress sulla vittima. 

Le principali forme di bullismo si manifestano come atti di oppressione psicologica, fisica, intimidazione e molto altro che importunano la vittima in modo continuativo

Molti genitori si preoccupano costantemente di questa forma di aggressione poiché avviene principalmente all'interno delle scuole, dove loro non sono presenti; è importante quindi controllare i propri figli soprattutto nell'età  adolescenziale perché se ci si accorge di un comportamento anomalo si fa in tempo a correggere l'istruzione del ragazzo. 

Le prima causa principale che permette la creazione di questo comportamento è la presenza di genitori troppo permivissimi nei confronti dei loro figli, perché non hanno voglio di sentire le lamentele e le urla degli stessi. Quindi nel momento in cui i figli commettono azioni sbagliate, i genitori né li correggono e  tanto meno li rimproverano. Una seconda causa è la mancata presenza dei genitori, ovvero che per motivi di lavoro o per altre esigenze non si trovano mai a casa, per questo non passano molto tempo con i figli, comportando la formazione di un carattere egoista. L'ultima causa è l'assenza di una figura di riferimento. In molte scuole infatti la maggior parte dei bulli sono ragazzi proprio perché sin dalle scuole elementari non hanno avuto punti di riferimento importanti ad esempio la mancanza di maestri. 

In Italia la maggior parte delle persone che vengono bullizzate sono di sesso maschile, ma questo non significa che le ragazze non lo siano; il bullismo viene effettuato in due modi differenti ovvero nelle femmine prevale quello psicologico mentre nei maschi è più rilevante quello fisico rispetto a quello psicologico.

giovedì 8 aprile 2021

Ursula von der Leyen



Di Francesca Bellucci


Il 7 Aprile 2021 ad Ankara si è tenuta una riunione con lo scopo di rilanciare i rapporti tra l'Unione Europea e la Turchia.

Il presidente della Turchia, Erdogan, ha dunque incontrato il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen. 

Fino a qui le cose sembrano promettere bene, ma... c'è un particolare che non è passato inosservato, giustamente, alle telecamere e all'opinione pubblica. Quando la presidente Ursula von der Leyen entra nella sala del palazzo presidenziale turco, dove si doveva tenere la riunione, trova davanti a sé una situazione inaspettata che fa calare il gelo tra gli ospiti. Le poltrone pronte ad accogliere gli ospiti principali dell'incontro sono due anziché tre, ed entrambe già occupate dal presidente Erdogan e dal presidente del Consiglio Europeo, Michel.

Non c'è stata dunque, una poltrona riservata anche alla presidente della commissione europea, che si è dovuta accomodare su un divano posto lateralmente rispetto alle due sedie. Come si è potuto notare dall'espressione di disappunto sul volto della Von Der Leyen al momento del suo arrivo, la sgradevole situazione ha creato un clima di tensione ed imbarazzo tra i membri della riunione, da cui è scaturita una forte indignazione non solo nella politica, ma anche tra il popolo, poiché l'accaduto non è stato tralasciato dai telegiornali nazionali, i quali hanno mandato in onda un servizio dedicato allo spiacevole episodio, accentuandone la gravità. 

La von der Leyen è rimasta visibilmente colpita trovandosi di fronte una simile situazione, ma ha preferito concentrarsi sulle questioni politiche e diplomatiche anziché scadere in inutili discussioni.

La gravità di questa vicenda fa rabbrividire, in quanto non si tratta solo di una questione diplomatica o di galanteria, ma di un vera e propria mancanza di rispetto nei confronti di una donna che ricopre una carica politica molto elevata e che, esattamente come i suoi colleghi di sesso maschile, ha il diritto di essere trattata con professionalità e rispetto.

È veramente disarmante vedere che, ancora oggi nel ventunesimo secolo, le donne che ricoprono una carica politica e lavorativa di un certo livello vengano trattate differentemente rispetto ai loro colleghi uomini, sottolineando il grave problema della mancanza di parità di genere, soprattutto in ambito lavorativo.

L'episodio in questione è ancora più allarmante se si pensa al fatto che la Turchia, non molte settimane fa, è uscita definitivamente dalla convenzione di Istanbul, il cui scopo è quello di prevenire e combattere la violenza contro le donne, un fatto che fa preoccupare in quanto i femminicidi e la violenza di genere sono purtroppo episodi molto frequenti in Turchia.

Il gesto del presidente della Turchia è stato sicuramente sbagliato, ma lo è altrettanto quello del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che difronte a tale ingiustizia non ha proferito parola. In 'occasioni come queste, inoltre, niente è lasciato al caso ed è prevista l'osservanza di un rigido protocollo che stabilisce espressamente ogni atto da compiere e, tra le altre cose, che il numero  di poltrone debba essere adeguato agli ospiti presenti.

Il fatto che una donna debba ancora ricevere trattamenti palesemente diversi rispetto a quelli dei suoi colleghi fa molto riflettere su quanto sia urgente e lungo il lavoro da fare per garantire la presenza della parità di genere in qualsiasi ambito lavorativo e sociale;  per questo spero vivamente che dopo l'ingiustificabile accaduto vengano presi provvedimenti in merito, e che vengano effettuati interventi concreti per tutelare le donne e pretendere la parità di genere in ogni ambito.

martedì 6 aprile 2021

Donne e pari opportunità


Molte persone, purtroppo, ancora oggi screditano le donne in quanto tali, non riconoscendole come pari. Penso sinceramente che sia imbarazzante a questo punto, essere in questo periodo storico e pensare che ci sono ancora individui che oggettificano e sessualizzano le donne. Ci reputiamo tanto una società avanzata, con un intelletto sviluppato, ma per determinate questioni l’intelligenza sembra svanire completamente. Credo che alcuni non si rendano conto del fatto che di base siamo tutti esseri umani, e il negare diritti a persone pari a se stessi fa capire quanto si abbia paura di essere superati; sembra sempre una gara a chi arriva primo, a chi lo fa meglio, quando magari si dovrebbe entrare nell'ottica che ogni progresso giova a tutti. 

Il piccolo passo in avanti riguardo al poter guidare, in Arabia, fa riflettere; fa riflettere in quanto le donne in quel paese siano ancora sotto il controllo totale dell’uomo, sono solo il possedimento di un altro. Non conosco benissimo quella cultura, so che per un fatto religioso e culturale si debba portare il velo, ma ognuna dovrebbe essere libera di poter scegliere se farlo o meno. Ovviamente anche questo piccolo ma grande traguardo doveva essere ostacolato dall’avere piena libertà, in quanto solo le donne possano insegnare ad altre donne dato che, in quanto donne, non possano vedere altri uomini al di fuori del nucleo familiare. Questa è una tra la moltitudine di aspetti che, se cambierà, ci vorrà davvero tanto tempo, a parer mio. 

 L'emancipazione femminile sembra ancora un sogno lontano, in un paese  molto conservatore dove la condotta morale, religiosa e giuridica fanno da pilastro per quel tipo di società. 

Pensare che le donne hanno ottenuto il diritto di voto nel 2015, che hanno ottenuto il diritto di poter guidare solo ultimamente, fa pensare ad un lento progresso e magari fa sperare anche in un futuro dove le donne saranno più libere. 

Mi sembra quasi una prepotenza il voler inculcare i nostri pensieri alle società diverse dalla nostra, ma penso allo stesso tempo che le persone debbano avere il diritto di scelta; i diritti umani non possono più essere scavalcati in questo modo. Una persona dovrebbe avere il pieno diritto di fare ciò che vuole della propria vita, di adottare il proprio stile di vita, di poter credere in quello che vuole, di poter amare chi vuole, insomma si dovrebbe essere liberi, al giorno d’oggi, di poter esercitare la propria libertà senza andare ad intaccare il prossimo, senza declassarlo come inferiore.

Passando al primo torneo di beach volley in Qatar, dove le atlete sono state autorizzate ad indossare un bikini sportivo, penso sarebbe stato ridicolo il contrario, avendo le temperature abbastanza elevate ed essendo la tenuta ufficiale dello sport, non vedo come avrebbero potuto farle giocare con un diverso vestiario. Il corpo femminile purtroppo viene costantemente sessualizzato; le donne dovrebbero poter mettere ogni genere di indumento che più le aggrada, senza avere il timore che possa arrivare l'idiota di turno a fare apprezzamenti non graditi, non richiesti e inopportuni. 

Detto sinceramente, in tutto il mondo le donne vengono ancora trattate come se fossero su un gradino inferiore, sia dal punto di vista economico che sociale. Basti pensare che le donne vengono pagate meno rispetto agli uomini, che se una donna cammina per strada da sola ha ansia se un uomo gli si avvicina, che deve stare zitta e deve guardarsi bene dal rispondere se magari qualcuno fa commenti inopportuni sul suo corpo, perché chissà cosa potrebbe succedere altrimenti. Le donne ancora oggi sono costrette a vivere nella bugia di essere inferiori, in una società patriarcale dove se una donna vuole lasciare un uomo e a lui non sta bene viene uccisa perché ‘’l’amava troppo e non poteva vivere senza di lei’’, dove vengono stalkerate perché ‘’eh, sei troppo bella’’, e via dicendo. Quando una persona si comporta in questo modo non sta minimamente portando rispetto alla donna in questione, e tutto ciò è aggravato dal fatto che loro nemmeno si rendono conto di star sbagliando. L'unica cosa che si può fare è sensibilizzare le persone intorno a noi, e di cercare di far notare e correggere quegli atteggiamenti quando li vediamo.

Credo che  l'influenza dei paesi esterni a quelli dove le donne hanno ancora meno diritti sia fondamentale, perché possono cercare di imparare, di non fare gli stessi errori commessi in precedenza, per cercare di arrivare un giorno all'eguaglianza.

Livia Nedelea IV A Turistico