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sabato 26 febbraio 2022

CARNEVALE

di Alessandro Iodice

La storia del carnevale ha origini in tempi assai lontani, fin dal Medioevo, quando lo chiamavano “fasnachat” o “fesenach”, festa di pazzia. Questo termine venne successivamente reinterpretato con “carne levare”, che a sua volta significa togliere la carne, riferito al giorno precedente la quaresima in cui cessa il consumo della carne per quaranta giorni prima della Pasqua. L’origine della festa del carnevale è molto antica: Babilonesi, Ittiti, Fenici ed Egiziani cercavano in tal modo di onorare i propri dèi. Greci e Romani adoravano il dio del vino.


 

Con l’Imperatore Costantino e il cristianesimo dichiarato religione ufficiale, il carnevale fu definito una festa pagana e bandita come festività. Nel tempo, le usanze del carnevale tornarono ad emergere, e la chiesa cattolica fece un compromesso, e dichiarò che potevano partecipare al carnevale solo coloro che erano disposti a digiunare quaranta giorni prima della Pasqua.

 

Oggi il carnevale è il periodo che precede la quaresima ed è celebrato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze e baldorie. Il carnevale termina il giorno di martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima.

In Italia ogni regione festeggia il Carnevale a modo suo con feste e dolci.

Famose sono le chiacchiere, prodotte in tutta Italia. La loro origine risale all’antica Roma, dove erano chiamate “fritcilia” perché fritte nel grasso di maiale e prodotte in grande quantità in occasione dei Saturnali .

Le castagnole sono un altro dolce tipico di carnevale. Si tratta di frittelle dolci con un cuore soffice, così chiamate per la loro forma che ricorda quella di una castagna.

Anche le frittelle di mele sono tradizionali di carnevale, realizzate con fette di mele rivestite da una pastella croccante.

 

giovedì 17 febbraio 2022

Una tassa ingiusta


Imposta sul valore aggiunto, comunemente chiamata IVA, si applica su tutti i prodotti con differenti

valutazioni. Per esempio: la maggior parte degli acquisti sconta l'aliquota del 22% ma, per alcuni

beni come quelli di prima necessità, (alimentari, servizi primari, utenze domestiche o le opere sulla

prima casa), si applicano le aliquote ridotte.

Soffermiamoci per un momento sulle parole “servizi primari” ed una che vi darò adesso io,

“assorbenti”, un prodotto tassato che in Italia è alla pari di un’automobile, un qualcosa di cui,

volendo, si potrebbe fare a meno. Ma le donne non hanno la possibilità di evitare l’utilizzi di tale

prodotto, il loro corpo non funziona a comando, non possono bloccare i flussi né decidere quando

averli.

Un disagio che nel suo essere può creare una numerosa lista di problemi, tra questi anche un

peggioramento della salute fisica e mentale; con una tassa che, spesa dopo spesa, finisce per gravare

soprattutto sulle donne che in particolare possiedono un reddito più basso, se non nullo.

Una battaglia che da anni ha acquisito sempre più importanza e vittorie, tra queste, troviamo un

ulteriore intervento dopo il 2019 sulla tampon tax riguardo la legge di Bilancio 2022, che ha

condotto un abbassamento dell’aliquota al 10%, mostrandosi ancora come uno dei Paesi Europei

con l’IVA più alta.

Un lusso che dopo ben 48 anni non basta, che vede altri Paesi come l’Olanda ed il Belgio al 6%, la

Francia e l’Inghilterra al 5.5%. L’Irlanda, così come il Canada, l’ha abolita, mentre in Scozia

vengono distribuiti gratuitamente alle studentesse, la Spagna sta programmando di abbassarla al 4%

dopo che la regione autonoma delle Canarie aveva già introdotto a fine 2017 l’abolizione delle tasse

sui prodotti di igiene femminile.

Progressi sul famosissimo tabù, sui prezzi e percentuali che come sempre, vedono le donne in

difficoltà per il loro essere semplicemente di sesso femminile.

Un’iniziativa accattivante nelle scuole potrebbe essere dei tampon box, cioè dei distributori

autogestiti per aiutare i più bisognosi, ma cos’è esattamente? Ne puoi prendere uno sei vuoi, e

lasciarne uno se vuoi, perché il ciclo non è una scelta ma la solidarietà sì.


Elisabetta Proia e Michelle Ruzza 4B AFM


Fonti:

- Internet e social

- https://www.open.online/2020/12/09/emendamento-iva-assorbenti-intervista-a-laura-

boldrini/