Albero di Natale
L’albero, insieme al Presepe, è uno dei simboli delle feste natalizie.
La tradizione dell’albero di Natale ha origini antichissime e si pensa sia nata in ambito pagano. Sin da tempi immemori, le piante sempreverdi hanno avuto un significato speciale: non perdendo mai le foglie, simboleggiano la forza della vita e la sua capacità di sconfiggere il male, il buio e la morte. Abbellire casa con rami di sempreverdi equivaleva a proteggerla dagli influssi del maligno e da streghe, fantasmi, spiriti e malattie.
In Nord Europa, i Druidi, sacerdoti dei Celti, decoravano i loro templi con rami di sempreverdi, simbolo di vita eterna, e i Vichinghi attribuivano dei veri e propri poteri magici all’abete rosso, la pianta sacra per il loro dio sole, Balder.
Anche i Romani, alle calende di gennaio (il primo giorno di quel mese), usavano regalarsi un rametto di una pianta sempreverde come augurio di buona fortuna.
Questa adorazione delle piante sempreverdi è stata probabilmente ripresa dai cristiani,
che ne fecero il simbolo di Cristo stesso oppure, secondo altre leggende, dell’albero della vita di cui parla la Bibbia o di quello del bene e del male, che crescevano entrambi nell’Eden.
Nei secoli si sono sviluppate moltissime leggende e teorie sull’albero di Natale. Secondo alcuni studiosi, l’abete è stato scelto dai Cristiani fra tutti gli alberi sempreverdi per la sua forma triangolare, che rappresenterebbe la Santa Trinità.
A Riga, capitale della Lettonia, è possibile trovare una targa che ricorda il primo albero di Natale della storia, che pare sia stato allestito nel 1510 nella piazza principale della città. Anche la città di Tallinn, in Estonia, è convinta di essere stata la sede del primo vero albero di Natale, nel 1441 quando fu eretto un grande abete nella piazza del municipio, attorno al quale uomini e donne non sposati ballavano alla ricerca di un’anima gemella.
Martin Lutero potrebbe essere stato il primo a decidere di abbellire l’albero di Natale con delle luci, dopo una passeggiata all’interno di una foresta, dove l’unica fonte di illuminazione erano le stelle che scintillavano in cielo. Ovviamente, per i suoi addobbi utilizzò delle candele, visto che le luci elettriche ancora non erano state inventate.
Tuttavia, il primo vero albero di Natale, così come lo conosciamo noi, fu introdotto in Germania nel 1611 dalla Duchessa di Brieg che, secondo la leggenda, aveva già fatto adornare il suo castello per festeggiare il Natale, quando si accorse che un angolo di una delle sale dell’edificio era rimasto completamente vuoto. Per questo, ordinò che un abete del giardino del castello venisse trapiantato in un vaso e portato in quella sala.
In Francia, invece, il primo albero di Natale fu addobbato nel 1840 dalla duchessa d’Orleans.
In Italia, la prima ad addobbare un albero di Natale, nella seconda metà dell’Ottocento, fu la regina Margherita lanciando la moda in tutta la penisola.
Al giorno d’oggi, la tradizione vuole che la maggior parte degli italiani facciano l’albero l’8 dicembre, in occasione dell’Immacolata. Ci sono però alcune notevoli eccezioni: nella tradizione milanese, per esempio, l’albero di Natale si prepara il 7 dicembre, festa dedicata al patrono Sant’Ambrogio, mentre a Bari viene allestito il giorno di San Nicola, ovvero il 6 dicembre.
Buone feste a tutti da Alessandro e dallo staff di “Emanuela Loi news”
PRESEPE
Profumo di dolci, famiglie riunite, alberi agghindati e vivande abbondanti: il Natale è nell’aria.
E proprio all’angolo di ogni soggiorno si rivela il presepe, dove ogni particolare della festività trova la sua antica storia.
La vicenda del presepe nasce nel 1223, ad Assisi, quando San Francesco di ritorno dalla Terra Santa volle mettere in scena la natività presso Greccio, città che a lui rammendava l’antica Betlemme.
Da quel giorno, tale usanza si diffuse in tutto il mondo cristiano.
Il Santo, però, si era mosso soprattutto per motivi pacifisti.
All’epoca si pensava che conquistare con guerre il luogo dove era nato il Messia era l’unico modo per sentirsi piu vicini ad Egli, e quel gesto simbolico rappresentava il fatto che quel sacro evento era possibile riviverlo anche nelle mura della propria casa: Gesù nasce sempre nel nostro cuore, vicino a noi. Difatti, la parola “Presepe” deriva dal latino “praesaepe”, ovvero mangiatoia, luogo dove nacque il neonato.
Il presepe è un gesto simbolico che ci aiuta a ricordare, a provare a immaginare cosa accadde quella notte in modo verosimile, con l’unica differenza che in realtà, in Palestina, non nevica.
Fare il presepe può essere illuminante per portare avanti la fede cristiana e insegnare ai più piccoli i pilastri della religione, affinché un domani chiunque sappia scegliere il proprio percorso religioso.
Maria Laura Mangione
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