Erano le sette di sera e fra qualche minuto sarebbe iniziato lo spettacolo di magia...
Io ero già seduto fra i primi posti del teatro, a qualche metro dal palco, dove per primo si esibì uno strano personaggio, era molto magro, indossava lo smoking e il cilindro, i suoi capelli erano lunghi e grigi, le guance scavate e gli occhi di ghiaccio; iniziò l'esibizione levandosi il cappello ci infilò il braccio, sembrava non avesse fondo, ad un certo punto estrasse un gatto, poi un pappagallo, poi una tartaruga e in seguito un elefante, sembrava potesse continuare ad estrarre oggetti e animali all' infinito.
Tra tutto lo stupore della folla, rimase attonito a fissarlo, tentando di capire il trucco; allora tirò fuori dal cappello una manciata di banconote, poi per un attimo mi fissò e successivamente le lanciò in aria.
In quel momento tutta la folla si alzò in piedi per cercare di afferrare più soldi possibili, io, nel caos totale, persi di vista il prestigiatore, che sul palco non c'era più.
A fine serata, dopo le altre esibizioni, mentre tornavo a casa a piedi, in un vicolo, mi trovai di fronte al mago dal cilindro senza fondo, che senza esitare mi dette il suo cappello e mi disse i tenerlo, in quanto da esso avrei potuto estrarre qualsiasi cosa.
Mentre lo stavo scrutando per capire il suo segreto, alzai lo sguardo per chiedere al mago se avessi dovuto restituirglielo, ma lui non c'era più, scomparve un'altra volta, come nello spettacolo.
Il giorno dopo provai ad estrarre dal cilindro qualcosa e ci riuscii.
Dapprima provai con un semplice piccione, poi tirai fuori diamanti, poi oro, soldi, capii che dal cilindro potevo estrarre tutto ciò che mi veniva in mente, però ero ancora scettico, allora lo ispezionai meglio: tolsi il rivestimento di velluto del cilindro e mi accorsi che all'interno c'era una scritta ''666'' .
Capii che c'era lo zampino del male, così decisi di rimettere tutto ciò che avevo estratto nel cilindro; ogni cosa scomparve nell'infinito abissale di quel cilindro stregato dal male.
Smisi di usarloe lo riposi su una mensola, in attesa che il mago tornasse a riscattarlo o in attesa di capire come liberarmene.
Dopo alcuni mesi, che non lo usavo, venne a citofonarmi il legittimo proprietario, che si riprese il suo cappello e scomparve per l'ennesima volta.
Tornai in casa e vidi che la mensola di legno, dove avevo poggiato il cilindro, era ingrigita e mostrava un'incisione: ''ORMAI SEI CADUTO NEL MIO TRANELLO'' .
GRILLO GIULIANO 1E
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