Negli studi intorno alla Shoah, le testimonianze femminili, costituiscono da sempre una fonte secondaria rispetto a quelle maschili. Ciò è dovuto, in parte, al fatto che tali testimonianze sono emerse dal silenzio solo recentemente e, in parte, al fatto che, nell'immaginario collettivo, la Shoah è considerata una tragedia che riguarda l'intero mondo dell'ebraismo, indipendentemente dall'età, dal sesso, dalla professione o dal titolo di studio delle sue vittime. Fabiano Martinelli, nella tesi Uno studio di genere sulla Shoah, ha proposto un'analisi dell'Olocausto dal punto di vista delle donne che lo hanno vissuto. Dopo un breve excursus sul ruolo sociale delle donne ebree prima della seconda guerra mondiale, l'autore ne ha descritto le condizioni di vita nei ghetti e nei campi di concentramento nazisti, non tralasciando le ripercussioni di una simile esperienza sulla vita quotidiana delle sopravvissute.
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