disegno di Marco IB GC |
Ai tempi del Coronavirus la mia vita è molto cambiata, la mia routine non
è più la stessa, faccio cose opposte a quelle che facevo prima. La maggior parte del tempo delle
giornate dal lunedì al venerdì, lo dedico allo svolgimento dei compiti, che mi
vengono assegnati sul registro elettronico della scuola, scolastico. Il resto del pomeriggio lo passo con i miei cugini nel nostro
giardino, è uno spazio grande di 1500 mq dove svolgiamo attività fisica, giochiamo a pallavolo, basket e ginnastica, facciamo anche esercizi a corpo libero seguendo vari video su internet. Noi siamo abbastanza fortunati perché abitiamo
in una villa trifamiliare, quindi qui non ci si annoia mai, nonostante
non possiamo uscire a fare passeggiata in città come prima. Il sabato e
la domenica sono ormai quasi uguali al resto della settimana, ma con la
differenza che non mi dedico allo studio e la mattina mi alzo un po' più
tardi. In questa situazione di quarantena, tutto sommato, non ne sto
risentendo tanto il cambiamento improvviso del mio solito stile di vita,
anzi, sto rafforzando i rapporti con tutta la famiglia, sentendoci più
uniti di prima e anche con me stessa dedicandomi più tempo. Quando si
ritornerà alla vita di sempre non ricorderò questo periodo come un tempo
"buio", anzi è un esperienza da ricordare per poi raccontarla un giorno
ai miei figli, ma, gli spiegherò anche il dolore e la sofferenza delle
persone contagiate dal virus e di chi ce l'ha fatta e di quante ne sono
morte. E come tutti siamo dovuti rimanere distanti l'uno dall'altro,
quanti nonni e anziani sono rimasti soli, per non rischiare di essere
contagiati, quante famiglie e amici divisi a causa di questa
epidemia.Questi sono i momenti in cui capisci davvero il valore delle
persone a cui vuoi bene e non vedi l'ora di rivedere, che nonostante la
distanza riescono a trovare modi per starti vicino virtualmente per poi
ritrovarli ancor più vicino fisicamente. Il giorno in cui vi ritroverete
circondati e abbracciati dalle stesse persone che frequentavate prima,
potremmo dire tutti insieme che ce l'abbiamo fatta e siamo stati più
forti del COVID19.
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