Emmeline
Goulden Pankhurst
Di Francesca Bellucci
Emmeline Goulden
Pankhurst è stata una delle più importanti attiviste mondiali e icone del femminismo, si è battuta
coraggiosamente per far valere i diritti delle donne, nello specifico il loro
diritto al voto, il quale fino ad allora era riservato solamente ai cittadini
di sesso maschile e negato all'intera popolazione femminile.
Emmeline, nata a
Manchester il 15 Luglio 1858, si è interessata sin da piccola a difendere e
valorizzare i diritti delle donne,
le quali in quell'epoca non erano integrate particolarmente nella società, in
quanto private di diritti fondamentali, come quello di voto, e a differenza
degli uomini, non potevano ambire a cariche professionali, politiche e sociali.
La Pankhurst divenne sostenitrice e fondatrice di vari gruppi, il primo in
assoluto fu il "Women’s Franchise League", ovvero la lega che nel
1894 contribuì all'ottenimento del diritto al voto delle donne nelle elezioni
locali. Nel 1903, fondò il "Women's Social and Political Union",
ovvero l'unione sociale e politica che si interessò principalmente
dell'estensione del suffragio femminile, anche a livello nazionale, da qui le
componenti di questi gruppi presero il nome di "suffragette". Ma le
battaglie di Emmeline, per le quali dobbiamo
ringraziarla ancora oggi, non furono di certo una passeggiata per lei: nel
1905 fu condannata ed imprigionata per aver interrotto una riunione del
partito liberale, chiedendo che venisse presa in considerazione l'estensione
del diritto di voto delle donne... Ma questo, purtroppo, non fu l'unico
episodio in cui la coraggiosa donna ebbe problemi con la giustizia , infatti
nel 1914 venne nuovamente arrestata per aver tentato di portare una petizione
al re Giorgio V, di fronte a Buckingham Palace. In seguito alle numerose lotte,
proteste e manifestazioni da parte di Emmeline e di tutte quelle donne che non
si arresero alla prima sconfitta, ma che continuarono a portare avanti i propri
ideali, le autorità inglesi decisero finalmente di concedere il diritto al voto delle donne nel 1918, subito dopo la
prima guerra mondiale. Emmeline morì nel 1926, dopo una vita dedicata
interamente a lottare per ottenere l'integrazione nella società e i diritti che spettavano alle donne, ma le
sue 3 figlie Christabel, Sylvia e Adela, continuarono la sua lotta, poiché la
strada da percorrere per una totale integrazione femminile all'interno della
società era ancora molto lunga.
La storia di Emmeline,
insieme a quella di tutte le valorose donne che insieme a lei si sono battute
in prima linea per ottenere la giusta valorizzazione della figura femminile
all'interno di una società estremamente patriarcale e maschilista come quella
di quegli anni, ci fa capire quanto il loro lavoro sia stato di fondamentale
importanza per permetterci ad oggi di avere gli stessi diritti degli uomini.
Oggi più che mai, dobbiamo fermarci a riflettere su quanto la figura della
donna sia rispettata ed inclusa nella società odierna, e dobbiamo impegnarci a
portare avanti la battaglia iniziata da Emmeline per ottenere una parità di genere omogenea in tutti i campi, in modo da
non vanificare i suoi sforzi, e da eliminare definitivamente tutti gli aspetti
che ancora influiscono negativamente sulla vita di noi donne.
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