La nostra bella Italia il 17 marzo 20121 ha festeggiato i suoi primi 160 anni di UNITA’. Il presente che viviamo è fortemente legato ad un passato glorioso. Sono stati i Romani, uomini d’onore, grandiosi strateghi, comandanti, imperatori, che hanno gettato le basi a un’identità culturale comune: hanno unificato l’Impero e la penisola italica sotto la stessa lingua, il latino. I Romani possono essere quindi considerati i padri della nostra storia.
Andando avanti nei secoli, nel 1300 arriva il grande Dante Alighieri, poeta che indubbiamente ha contribuito alla nostra unità linguistica.
Egli è stato tra i primi poeti a riconoscere la necessità di una lingua nazionale, adottando nelle sue opere l’illustre volgare fiorentino. Al suo tempo l’Italia non era definita come un unico stato: era dilaniata dalle lotte interne e sottomessa a signori stranieri. Il poeta la descrive nei celebri versi del VI canto del Purgatorio come “nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”. Sarà poi la volta di un altro grande poeta, Manzoni, che sottolinea il bisogno di unificare l’Italia, liberandola dal dominio austriaco. Il poeta, nell’ode civile Marzo 1821, auspica “una gente che libera tutta, o fia serva tra l’Alpe ed il mare”. E’ importante sottolineare che il sentimento di unità è sempre stato presente e lo è ancora negli Italiani ed è stata proprio questa voglia comune a dar inizio al Risorgimento. In questo periodo sono vissuti personaggi che hanno fatto l’Italia nel senso proprio del termine: come CAVOUR e MAZZINI, che fondò la GIOVANE ITALIA esprimendo l’ideale d’ Italia “una, libera, indipendente e repubblicana”; poi fu il turno di GARIBALDI che, liberando il Regno delle due Sicilie dai Borboni, permise l’unificazione dell’Italia e la proclamazione del Regno sotto i Savoia. Nacque l’ITALIA. Quindi concludendo mi permetto di aggiungere un’osservazione personale…. l’Italia è stata fatta
da giovani, da ragazzi appartenenti alla classe borghese e non, mossi dal sentimento di patria. Ne è conferma che fu proprio un giovane diciannovenne ligure, GOFFREDO MAMELI, a comporre l’inno nazionale nel 1847, che tutt’oggi accompagna le principali celebrazioni legate alla nostra splendida Italia, che dopo tanto penar è riuscita ad unire
tutti i suoi pezzetti, creando una terra meravigliosa.
Valerio Casertano 3 CAT
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