Collegandomi all’articolo scritto da Alessandro Iodice, ho deciso di parlare
anche io di educazione alimentare.
Il 16 ottobre è la Giornata Mondiale dell'educazione al mangiare corretto.
L’educazione alimentare è un tema prioritario per il benessere dei bambini e dei ragazzi,
da tanti punti di vista.
Gli esperti individuano i comportamenti alimentari scorretti come fattori primari di rischio,
insieme a fumo, alcol e sedentarietà, per le malattie croniche più frequenti nel nostro
Paese e nel mondo. Nel campo educativo, se si mira al benessere dei bambini e dei
ragazzi, l’impegno sul piano dell’educazione alimentare diventa quindi prioritario.
Affinché gli interventi risultino significativi, è quindi necessario promuovere l’educazione
alimentare mediante un approccio attento anche agli aspetti emotivi, culturali, economici
che gravitano intorno al cibo e al sistema agroalimentare.
L’Educazione Alimentare ha tra i propri fini il miglioramento dello stato di benessere dei
bambini e dei ragazzi attraverso la promozione di sane abitudini alimentari, l’eliminazione
dei comportamenti alimentari scorretti, un efficiente utilizzo delle risorse alimentari e un
uso corretto delle materie prime. La promozione di sani stili di vita e di una corretta
alimentazione è una sfida che investe molti ambiti tematici trasversali. Coinvolge:
-il tema della salute e della prevenzione delle malattie
-la comprensione del processo della nutrizione
-la promozione di uno stile di consumo responsabile e sostenibile per l’ambiente (e quindi
per la salute)
-la comprensione del sistema agroalimentare e dei sistemi economici e produttivi che
stanno alla base del mercato alimentare.
È quindi necessario adottare come sistema quello della piramide alimentare.
I Principi della piramide alimentare sono quelli della dieta mediterranea, integrata da cibi
multietnici:
-Elevata assunzione di verdura, legumi, frutta, noci e cereali integrali;
-Consumo di pesce medio alto;
-Elevata assunzione di acidi grassi insaturi (es. olio di oliva);
-Basso apporto di acidi saturi grassi;
-Ridotta assunzione di carne, soprattutto rossa;
-Apporto moderato di sale;
-Attività fisica quotidiana.
Quando ci si occupa di educazione alimentare è fondamentale tenere presente quanto
siano coinvolti e correlati tanto elementi fisici (quindi cibo vero e proprio) quanto
dimensioni emotive, affettive, sociali. Per acquisire la capacità di alimentarsi in modo sano,
bambini e ragazzi hanno bisogno di maggiori conoscenze, ma soprattutto di sperimentare
comportamenti diversi.
Il cibo è anche affetto, memoria, socialità, relazione ed è fondamentale accogliere e tenere
conto della diversità dei vissuti per potersi approcciare nel modo migliore all’educazione
alimentare.
Maria Laura Mangione
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