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sabato 9 dicembre 2023

LA DISPARITA' DI GENERE


Fin dai tempi più antichi , la figura maschile ha sempre avuto una presunta “superiorità” , in ogni ambito,  fisico, verbale e

psicologico, nei confronti delle donne ,provando esplicitamente o implicitamente a lasciar passare questo assurdo messaggio.

VI sono donne che per questi motivi ,ancora oggi convivono perennemente con la paura, ogni giorno, sia nell'andare a scuola che per andare a lavoro, o per esempio , soltanto a camminare da sole in determinati orari. Riflettendoci è una cosa inammissibile perché colei che mette al mondo l’uomo non può temerlo . In questa società essere donna significa ancora essere un oggetto ,significa avere il terrore di un uomo e del suo sguardo, significa non essere libera ; ed è proprio per questo che quotidianamente sentiamo notizie di donne uccise solo per il loro genere e per quello che per questa società rappresenta .Sono realtà radicate all’interno della cultura patriarcale che permane la nostra società , nella quale i casi di violenza sono miminizzati, coperti da omertà e in qualche modo normalizzati .  Tutto avviene nel quadro di un modello educativo che spesso esalta a prescindere l’intraprendenza o addirittura l’aggressività sessuale maschile e il possesso dell’uomo nei confronti della donna .Chi violenta e uccide una donna non è un mostro; un mostro è qualcosa di incontrollabile che va oltre le nostre capacità di pensiero. Chi violenta e uccide è una persona, e in quanto tale deve essere responsabilizzata. A fronte di questi femminicidi in preoccupante aumento e di richieste d’aiuto sempre più frequenti , le istituzioni e la giustizia continuano a girarsi dall’altra parte lasciando che le donne si sentano sole ed inascoltate .

Sono stanca di vedere la storia ripetersi senza che nessuno faccia qualcosa affinché questi numeri calino

fino a scomparire, sono stanca che tutti chiedano e in pochi rispondano ,lasciando che la protezione resti una conquista e non un diritto .

Sono stanca di vedere le foto di donne che speravano di essere aiutate da qualcuno e che ora ci

sorridono immobili nell’immagini che condividiamo sui nostri profili social di fretta ,come che fossero delle figurine e non

degli esseri umani . Molte volte le persone hanno paura di uomini con tatuaggi ,con la barba ,ma la nostra società ancora

non ha compreso che al mondo d’oggi il male veste pulito e che dietro un viso angelico si potrebbe nascondere l’assassino più brutale . Come donna non mi voglio ritenere né privilegiata entrando gratis in discoteca per il mio aspetto né in difetto quando vesto in modo da esaltare il mio corpo . Voglio rimanere alla pari di colui che è visto come una figura che vince su tutto: l’uomo.

In 17 anni di vita, a prescindere dalle brutte affermazioni con cui una donna viene classificata e dalle battute sessiste c’è stato un particolare caso dove come “figura femminile “ , mi sono sentita umiliata da parte di un uomo . Non sono mai stata derisa ,criticata, denigrata, insultata e soprattutto messa in cattiva luce così tanto ,e quello che mi ha toccato e soprattutto cambiato profondamente non è stato per il modo in cui una figura maschile mi ha trattato , perché questo non lo potevo ,non lo posso, e non lo potrò controllare , ma è stato il modo in cui io mi sono fatta trattare da lui che è stato indegno. Sul momento non ci si da mai tutto questo peso ma riflettendoci bisogna capire che ciò non è normale e deveessere assolutamente abolito. Questa battaglia non è qualcosa che riguarda solo noi, ma dovrebbe essere combattuta soprattutto con gli uomini. Molti di loro se ne tirano fuori con affermazioni : “non sono così”, ma il problema è proprio questo, ovvero che tutti dobbiamo contribuire e sostenere ciò per cui ne vale la pena combattere: la cosiddetta “parità di genere”. Rieduchiamo gli uomini ad essere padri e saper dare la vita per chi amano senza rivendicazioni . Uniti, altruisti per il bene dell’altro, responsabili, gente su cui si può veramente contare. E’ questo il traguardo che bisogna raggiungere. Ridiamo a questa gioventù con valori persi “cibi” buoni. Nutriamoli di bellezza, di rispetto, di aiuto per chi soffre, di senso di gratitudine, del senso di dovere e di paternità, perché solo così facendo riusciremo finalmente a vivere bene gli uni con le altre.

 

ANGELICA IONTA 4AT

 

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