Vorrei
non aver mai letto Shakespeare, era un poeta così famoso e bravo, che mi
ha fatto innamorare dell’amore. Con Shakespeare immaginavo l’amore quello vero,
quello che ti fa sentire come se uno stormo di farfalle stia svolazzando nello
stomaco, anche se vi vedete solo da lontano. Immaginavo di innamorarmi del
tempo che si ferma quando si è insieme e del modo in cui suoi capelli
svolazzano a causa del leggero venticello. Immaginavo di innamorarmi del suo
sguardo, di come mi prendeva la mano nei momenti più inaspettati e immaginavo
di innamorarmi della felicità che provavo sapendo che eravamo insieme. Ma tutto
cambia. Vestiti, tecnologia, usanze, cultura e persino luoghi. Nessuno mi aveva
mai avvertita che potessero cambiare anche i sentimenti, o perlomeno la
concezione che si ha dei sentimenti. Nessuno mi aveva mai detto di non leggere
Shakespeare, perché altrimenti mi sarei fatta un’idea dell’amore che qui in
giro non si trova più. Ma soprattutto nessuno mi ha mai detto come e chi amare.
Ai giorni d’oggi, invece, sembra che sia tutto così scontato: tutti sanno che
tu starai insieme a quella persona, che dovrai baciarla, che la porterai a casa
per presentarla ai tuoi genitori e che quando vi lascierete d’improvviso sarà
come se nulla di tutto quello che avete passato sia successo. Mi capita spesso
di osservare il comportamento delle persone, magari mentre passeggio con le
cuffiette nelle orecchie in una giornata tiepida: vedo tutte coppie marce,
coppie tristi che vorrebbero essere altrove, coppie felici soltanto per aver
cambiato lo stato di Facebook da “Single” a “Impegnato” e vedo addirittura
coppie assorte nei cellulari, sensa neanche quardarsi negli occhi. Sono morti,
i sentimenti intendo. Nella nostra epoca nulla è imprevedibile e tutto è
scontato, nessuno di noi si ritrova più la sera senza riuscire a dormire dalla
felicità, e nessuno di noi si gode più quegli attimi d’amore che tanto vengono
descritti dagli scrittori del 1500. Quello dei nostri tempi non può essere più
considerato amore, io più di tutti lo chiamerei passatempo, perché non è amore
quando non vi guardate negli occhi e non sentite il cuore accelerare
impercettibilmente. Non è amore se non ti fa impazzire. Già, vorrei proprio non
averlo mai letto Shakespeare.
Maura
Gallinari
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