Da
settimane, a Parigi, si susseguono gli scontri tra i Gilet Gialli e le forze
dell’ordine. Sempre a Parigi Jérôme Rodrigues, manifestante vicino al leader
del movimento Eric Drouet, ha denunciato di esser stato colpito a un occhio da
un proiettile mentre si trovava davanti alle forze dell’ordine alla Bastiglia,
scrivendo su Facebook che “perderà l’occhio”. La polizia, d’accordo con il
ministero dell’Interno, ha annunciato di aver incaricato l’ispettorato generale
della polizia, per indagare sui fatti.
I gilet gialli saranno presenti con
una lista alle elezioni europee.
Una notizia che, insieme a quella della nascita di un partito di
riferimento, Gli Emergenti di Jacline Mouraud, conferma la volontà della
leadership del movimento di farsi partito.
Ma
questa scelta rischia di essere un’arma a doppio taglio. Che se da un lato
rafforza la dimensione dei gilet gialli dando al movimento di protesta una
struttura politica e organizzativa, dall’altro lato diventa estremamente
pericolosa per la stessa idea da cui nasce la rivolta della Francia profonda. In
una dichiarazione della lista di Levavasseur si
legge: “Il movimento cittadino nato nel nostro Paese il 17 novembre 2018 mostra
la necessità di trasformare la
rabbia in un progetto politico umano, in grado di fornire
risposte ai francesi che sostengono da mesi il movimento dei gilet gialli”.
Queste
persone che indossano un gilet giallo sono molto violente e pericolose, penso
che con una protesta pacifica non si ottenga molto, ma siamo contrari anche
alla eccessiva violenza, in cui si mettono in gioco le vite di tante innocenti
persone.
Gabriele
Battista- Imbrea Remus 2ªA
CAT
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