Il
giorno martedì 6 febbraio 2018, presso il Tecnico Commerciale “Emanuela Loi” di
Nettuno, si è svolto il primo incontro del progetto di Istituto sulla ‘giovane poesia’, intitolato “4 Incontri tra
oralità e scrittura: esempi di giovane poesia contemporanea”, ormai alla
quinta edizione.
L’incontro,
con la giovane poetessa Martina Germani Riccardi, ha visto la presenza di
alcune classi dell’Istituto, fra cui i partecipanti al laboratorio di poesia
attivo nella scuola. Il progetto è stato ideato e curato dal prof. Ugo Magnanti
con la partecipazione del prof. Maurizio Urbani.
L’incontro
ha avuto inizio con una breve presentazione svolta dal prof. Magnanti, attraverso
la quale ha rappresentato alcune caratteristiche della poetessa, citando, oltre
al lavoro poetico, anche il lavoro sulle tesi sperimentali all’università di
Roma “La Sapienza”. Infatti la poetessa ha realizzato una tesi sul sistema di
accoglienza e integrazione di migranti di Riace e una tesi sulla
discriminazione di gay e lesbiche in Italia.
Martina
Germani Riccardi ha poi, nel 2016, pubblicato la sua prima opera di poesia, dal
titolo “Le cose possibili”, presentata nelle principali città italiane.
Dopo
la lettura di alcune poesie ci sono stati gli interventi critici dei proff. Magnanti
e Urbani, per poi passare alle domande svolte dagli studenti. Un intervento
rilevante durante quest’incontro è stato eseguito dalla prof.ssa Eugenia Bevilacqua,
che ha colto l’occasione per rivolgere un messaggio molto importante ai ragazzi,
prendendo spunto dall’esperienza di vita della poetessa. È così emerso il tema
della sensibilità, ma soprattutto l’importanza di vivere la vita senza pensare
ai pregiudizi altrui. Attraverso gli interventi e le domande del pubblico, la
giovane poetessa ha potuto esprimere un concetto molto importante sul tema
della vita, parlando per esperienza personale, e affermando che attraverso la
forza e il coraggio di affrontare i problemi è possibile oltrepassare anche
quei muri che sembrano invalicabili, proprio come viene espresso dal titolo del
suo libro “Le cose possibili”.
Al
termine dell’incontro due studentesse della scuola hanno realizzato un’intervista
con la poetessa, la quale ha spiegato che la voglia di scrivere poesia le è
venuta dalla voglia di vivere, perché scrivere è un’esigenza che reagisce a un
immobilismo emotivo che attende di essere smosso.
Infine,
alla domanda: “Cos’è per te la poesia”, Martina ha risposto: “La poesia è come una scultura, qualcosa che si
scolpisce […] Nella poesia non si creano mondi, ma si scolpisce, si tolgono
tante cose. Ecco, se lo devo dire con una sola
parola, dico ‘scavo’”.
Alessandro Lanzuisi
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