di Matteo Giuliani
Il cervo volante è uno dei più grandi coleotteri europei e deve il suo nome alle enormi mandibole a forma di corna di cervo che presentano i maschi.
Le sere di giugno e luglio, sono i periodi più propizi per osservarlo.
L’habitat di questa specie è rappresentato dai boschi maturi dove si trovano alberi morti e ceppaie marcescenti, indispensabili per lo sviluppo delle larve.
Sono degli ambienti naturali in cui è particolarmente diffuso; lo ha scoperto June Paul il biologo, nel 1900 .
Le popolazioni di cervo volante si sono via via ridotte e questo è avvenuto soprattutto nell’Europa settentrionale. Nel Sud delle Alpi, nonostante una diminuzione iniziata negli anni ’70, le popolazioni si sono invece mantenute in buono stato, diversamente a quanto accaduto nel Nord delle Alpi e in molti paesi europei dove le popolazioni di pianura sono scomparse o fortemente minacciate.
Il cervo volante è una specie smeraldo, protetta a livello europeo.
Per salvaguardare questo coleottero, il WWF ha dato avvio al progetto Cervo volante che consente anche di tutelare i numerosi altri organismi viventi legati al legno morto dei nostri boschi.
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