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venerdì 20 marzo 2020

PENSIERI DELLA QUARANTENA

disegno di Marco  IB GC
Ai  tempi del Coronavirus la mia vita è molto cambiata, la mia routine non è più la stessa, faccio cose opposte a quelle che facevo prima. La maggior parte del tempo delle giornate dal lunedì al venerdì, lo dedico allo svolgimento dei compiti, che mi vengono assegnati sul registro elettronico della scuola, scolastico. Il resto del pomeriggio lo passo con i miei cugini nel nostro giardino, è uno spazio grande  di 1500 mq dove svolgiamo attività fisica, giochiamo a pallavolo, basket e ginnastica, facciamo anche esercizi a  corpo libero seguendo vari video su internet. Noi siamo abbastanza fortunati perché abitiamo in una villa trifamiliare, quindi qui non ci si annoia mai, nonostante non possiamo uscire a fare passeggiata in città come prima. Il sabato e la domenica sono ormai quasi uguali al resto della settimana, ma con la differenza che non mi dedico allo studio e la mattina mi alzo un po' più tardi. In questa situazione di quarantena, tutto sommato, non ne sto risentendo tanto il cambiamento improvviso del mio solito stile di vita, anzi, sto rafforzando i rapporti con tutta la famiglia, sentendoci più uniti di prima e anche con me stessa dedicandomi più tempo. Quando si ritornerà alla vita di sempre non ricorderò questo periodo come un tempo "buio", anzi è un esperienza da ricordare per poi raccontarla un giorno ai miei figli, ma, gli spiegherò anche il dolore e la sofferenza delle persone contagiate dal virus e di chi ce l'ha fatta e di quante ne sono morte. E come tutti siamo dovuti rimanere distanti l'uno dall'altro, quanti nonni e anziani sono rimasti soli, per non rischiare di essere contagiati, quante famiglie e amici divisi a causa di questa epidemia.Questi sono i momenti in cui capisci davvero il valore delle persone a cui vuoi bene e non vedi l'ora di rivedere, che nonostante la distanza riescono a trovare modi per starti vicino virtualmente per poi ritrovarli ancor più vicino fisicamente. Il giorno in cui vi ritroverete circondati e abbracciati dalle stesse persone che frequentavate prima, potremmo dire tutti insieme che ce l'abbiamo fatta e siamo stati più forti del COVID19.

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