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martedì 21 febbraio 2023

IL CARNEVALE

di Alessandro Iodice


Il carnevale è la festa più divertente dell’anno. Il termine Carnevale dovrebbe derivare da carne

levare cioè “togliere la carne”, riferito al giorno precedente la quaresima, in cui cessa l’uso della

carne.

Il giovedì grasso apre le porte a una settimana di abbondanti banchetti che si chiude con il martedì


grasso, così chiamato perché era abitudine mangiare cibi prelibati e “grassi” che non potevano più

essere mangiati durante il successivo periodo di quaresima.

Durante il Carnevale si preparano dolci tipici come le Chiacchiere e le Castagnole.

Le chiacchiere si chiamano così perché si racconta di un aneddoto che vede come protagonista la

Regina Margherita di Savoia. Durante una chiacchierata tra la regina e i suoi ospiti, la regina

Margherita chiede un dolce al cuoco di corte, il napoletano Raffaele Esposito, il quale prepara

queste frittelle, servendole con il nome di “chiacchiere”.

Le chiacchiere sono chiamate frappe nel Lazio e nelle Marche, mentre in Toscana sono conosciute

con il nome di cenci, in Piemonte si chiamano bugie.

Un altro dolce tipico del Carnevale sono le Castagnole, si chiamano così perché ricordano delle

piccole castagne croccanti fuori ma morbide dentro. La ricetta delle castagnole ha un’origine molto

antica, risale al ‘700. Le prime ricette si trovano in un manoscritto del tardo settecento, ritrovato

nell’Archivio di Stato di Viterbo. Si suppone che di Castagnole se ne parlasse già nel 1684 con

Nascia, cuoco della casa Farnese e nel 1692 con le ricette del Latini, chef personale degli Angioini.

Sia il Latini che il Nascia scrivevano di Struffoli alla romana, descrivendoli come si farebbe ora per

le castagnole. Pare però che la vera origine di questi dolcetti sia la Romagna, ed è qui che infatti

sono molto sentite. Le Castagnole, possono essere chiamate Tortelli o Zeppole, possono essere

preparate fritte o cotte al forno, mangiate semplici o farcite con crema.

I dolci a Carnevale non possono mancare!

domenica 12 febbraio 2023

"SENZA RETE" contro il cyber bullismo


Il 2 febbraio 2023 –Auditorium Parco della Musica è stato presentato il docufilm "Senza Rete", unica classe per l’area metropolitana di Roma a partecipare alla manifestazione è stata la nostra. Seconda B del corso Amministrazione Finanza e Marketing accompagnate dalle Professoresse Maria Carla Borgia ed Angela Pica.

Il film esplora il tema del cyberbullismo e cerca di svelarne la natura. Il film nasce dalla sollecitazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico, a impegnarsi maggiormente per contrastare il cyberbullismo. Il documentario mira a sensibilizzare i giovani all'uso consapevole del web e a prevenire il diffondersi del fenomeno. La crescita del cyberbullismo ha triplicato le richieste di aiuto da parte dei giovani vittime. Il film presenta le storie di alcuni di questi giovani, attraverso le loro testimonianze e quelle di persone a loro vicine, psicologi, docenti e rappresentanti della polizia postale. Il film mostra le pieghe oscure del cyberbullismo, ma anche la luce in fondo al tunnel e la speranza di superare il problema. Il docufilm è tutt’ora visibile su RAI Play.

Pubblichiamo di seguito le riflessioni dei ragazzi della seconda B AFM.

Credo che tutti sappiamo dell'esistenza del bullismo e cyberbullismo, almeno lo spero, ci ripetono sempre, ogni anno a scuola di questo argomento. Eppure, ancora oggi sono molte le persone vittime di questo su ogni fascia di età. Io personalmente non mi sono mai ritrovata nei loro panni, per fortuna direi anche, però ho assistito alla visione del documentario: "Senza rete", e dire che avevo la pelle d'oca, è dire poco. Vedevo quel filmato e pensavo: "l'essere umano può arrivare anche a questo punto" "povero" "noo, mi dispiace" "ma come riesci a scrivere una cosa del genere"... Ma il dolore più grande che ho sentito quando stavano testimoniando i genitori di una delle numerose vittime del bullismo, riuscivo a sentire il loro dolore nelle loro voci e nel modo in cui si comportavano: sguardo fisso a terra e ogni tanto alla conduttrice. Per non parlare di quando ha parlato uno dei ragazzi, uno come noi, un nostro coetaneo; il suo racconto mi ha completamente ghiacciato sulla poltrona del teatro in cui eravamo.                                  TAURELLI CHIARA

La rete internet può essere molto sicura, quanto pericolosa. Noi tutti dobbiamo stare attenti a ciò che pubblichiamo e a ciò che scriviamo, perché siamo controllati sempre, in ogni ora del giorno, tutti i giorni. Se ognuno di noi dovesse pubblicare qualcosa e poi la elimina resta comunque tracciabile. Secondo me il cyber-bullismo è molto più pericoloso del bullismo, perché la vittima crolla psicologicamente e spesso tentano il suicidio, spezzando il cuore alle loro famiglie. Questo fenomeno si può fermare solo con una maniera, parlarne con qualcuno. Spesso la vittima non ne parla con nessuno, perché teme di essere giudicato da qualcuno.  ALESSIO CIARAVOLO

Andare all’Auditorium Parco della Musica è stato molto emozionante . Io penso che il cypher bullismo non debba esistere siccome i social media non sono stati creati per questo . Il cypher bullo si fa forza solo stando dietro una tastiera mentre la vittima dovrebbe denunciare subito l’accaduto ai parenti, amici o alla polizia .. “La persona che soffre e più importante della persona che offende” Alberto Sordi ALESSIO ALLA

Documentario bello informativo e toccante che mostra purtroppo la realtà di oggi , molte persone usufruiscono di internet in modo sbagliato e questi sono i risultati che sembrano pochi ma in realtà nel mondo ci sono milioni e milioni di casi ogni giorno , bullizzare è sbagliato e quando questo entrerà nella testa di tutti si potrà eliminare uno dei tanti problemi del mondo MANUEL ANIELLO

Nessuno dovrebbe provare il senso di colpa perché si sente in qualche modo "sbagliato/a". Non c’è il giusto. Il giusto sta solo nella consapevolezza dell’azione che si sceglie; è solo lì allora che dovremmo presentarci dei dubbi, qualche esame di coscienza per capire se effettivamente quello che si decide di fare, dia un impatto, negativo o positivo che sia. MICHELA CASALDI

Il filmato mi ha trasmesso molta tristezza e dolore, penso che arrivare al suicidio per il bullismo e il cypher bullismo è molto grave. Vedere il dolore dei genitori mi ha fatto riflettere molto sul comportamento che bisogna assumere con le persone perché non possiamo sapere come la prende la persone con cui stiamo scherzando o insultando. Ma sopratutto prima di fare giudizi e prese in giro dobbiamo pensare come ci si sente se lo facessero a noi.. Quindi io invito tutti a pensare bene a ciò che diciamo e facciamo alle persone ANGELO CINELLI

La nostra gita fatta all’auditorium parco della musica mi ha fatto riflettere molto. Ho pensato soprattutto che alcuni ragazzi dicono e fanno cose che per loro sono innocue ma che per altri più deboli può diventare letale. Perciò dobbiamo stare attenti a ciò che facciamo o che diciamo. VALERIO COLA

Dopo aver attentamente visto il documentario inerente al cyberbullismo, ovvero bullismo in rete, che può avvenire tramite messaggi o prese in giro sui social. Il mio pensiero si sofferma sui motivi futili con cui iniziano le varie prese in giro,in particolare mi ha colpito il ragazzo con i pantaloni rosa. Questo ragazzo si è tolto la vita per i messaggi scontranti e di disapprovazione che avevano verso di lui. FLAVIO DI DONATO

Il cyberbullismo, come il bullismo in se, è un fenomeno spregevole che andrebbe estirpato dall’intero universo. Purtroppo il cyberbullismo è anche peggio del bullismo in se, in quanto spesso non si sa chi ci sia dall’altro lato dello schermo e soprattutto ciò che viene pubblicato resta lì finché non viene cancellato, ma spesso non basta perché chiunque può salvare per se il commento, il video o la foto in questione. Di conseguenza la persona presa di mira subisce dei danni psicologici, che purtroppo possono portare a situazioni peggiori. CRISTIANO FLAMINI

Giovedì 2 febbraio, siamo andati all’auditorium al parco della musica per vedere un documentario sul bullismo/cyber-bullismo. In questo documentario abbiamo visto dei ragazzi e dei genitori che parlavano su quello che loro o i loro figli avevano subito su internet o a scuola. Mi dispiace molto per quello che questi ragazzi hanno passato e anche per i genitori che hanno perso il proprio figlio che non riuscivano più a sopportare le parole di questi bulli/cyber-bulli. In quella giornata mi sono resa conto di quando possano far male le parole e che dovremmo sempre aiutare le vittime invece di guardare e supportare il bullo/cyber-bullo. HUAZHEN FU

Il mio pensiero su questo duro argomento è di introdurre ai bulli o “miratori” di avere appuntamenti da professionisti specializzati in modo da capire il loro sbaglio e fare tutto il possibile per rimediare ai loro terribili errori, alcuni non perdonabili purtroppo GABRIELE GIANDONATO

Dopo quello che ho visto nel documentario "senza rete" sono suscitate tante emozioni: la responsabilità di usare la rete in modo prudente. che bisogna chiedere sempre aiuto quando si è in pericolo a persone più grandi. la rabbia per colpa di questi delinquenti che sono liberi di far paura invece di essere rinchiusi in prigione per violenza contro il minore. io so che la "morte di Alessandro" per i genitori è stato un colpo duro e che se lo ricordano come se fosse ieri e io li capisco, io non ci sono mai passato da genitore, ma perdere il proprio figlio significa perdere 12 anni della loro vita e forse pure di più. sono contento che gli altri ragazzi hanno reagito e hanno denunciato i bulli e che gli altri hanno cambiato scuola e che continuano la loro vita in santa pace! ANDREA GIULIANI

Mi sentivo molto dispiaciuto nei confronti di quel ragazzo morto a causa del cyberbullismo. Nell'auditotium sono venuti molti genitori tra cui i genitori di Alessandro che quando hanno saputo la notizia si sono messi a piangere perché hanno perso una persona molto importante per la loro vita ALBERTO IORIO.

            IL MIO PENSIERO SULLA MANIFESTAZIONE "SENZA RETE" AVVENUTA AL PARCO DELLA MUSICA DI ROMA È DI SICURO MOLTO PROFONDO, QUESTO PERCHÉ GLI ARGOMENTI DI CUI SI È PARLATO SONO MOLTO IMPORTANT PER TUTTI NOI.  GLI ARGOMENTI IN QUESTIONE SONO STATI IL CYBER BULLISMO E IL BULLISMO E COME ABBIANO GRAVATO SULLA VITA DI RAGAZZI DELLA NOSTRA STESSA ETÀ, MА ANCHE SU COME QUEI RAGAZZI O UNA GRAN PARTE SIANO RIUSCITI A CHIEDERE AIUTO E USCIRNE PIÙ FORTI PURTROPPO PRIMA HO SCRITTO "UNA GRAN PARTE" PERCHÉ ALCUNI RAGAZZI NON SONO RIUSCITI A SOPPORTARE QUEGLI INSULTI E MOLESTIE CHE GLI VENIVANO FATTI QUOTIDIANAMENTE E QUINDI HANNO DECISO DI PORRE FINE A TUTTO, TRISTEMENTE IN MANIERA DECISIVA. QUESTO PERÒ SECONDO ME È STATA UN IMPORTANTISSIMA LEZIONE DI VITA, SU COME CHIEDERE AIUTO O DARLO A QUALCUN ALTRO DEVE ESSERE UNA COSA FONDAMENTALE SIA PER IL NOSTRO BENE CHE PER IL BENE DEI NOSTRI AMICI. GIANMARCO LORENZONI

È stata una giornata emozionante, dove si è parlato cyperbullismo e bullismo, mi è dispiaciuto molto vedere dei genitori tristi, per il suicidio del proprio figlio per colpa di questo brutto fenomeno, invece sono stato molto contento per il ragazzo che veniva preso in giro, e isolato dalla classe, che ha cambiato scuola e si è fatto nuovi amici. Secondo me è stata una giornata importante e costruttiva, anche se questo fenomeno nonostante tutto continua nel tempo FLAVIO MANCINELLI

Ho saputo dalla mia classe il film che hanno visto a Roma sul cyberbullismo, e ho saputo anche che erano presenti i genitori delle vittime che esprimevano la loro tristezza nel perdere un figlio per colpa di questo fenomeno che purtroppo continua a ripetersi . Secondo me il cyberbullismo è una cosa bruttissima e sapere che bambini e ragazzi sprecano la loro unica vita spinto da certi individui nascosti dietro uno schermo è una cosa imperdonabile è ingiusta. ROBERTO  MERCURI

Il filmato visto giovedì 2 febbraio, era un cortometraggio riguardante il cyberbullismo e il bullismo, dove c’erano dei ragazzi che ne hanno sofferto in passato, superandolo poi, e dove, invece, c’erano delle testimonianze da parte della famiglia per quei ragazzi che hanno deciso di togliersi la vita non riuscendo a sopportare le offese.  Il cortometraggio mi ha lasciata chiedendomi come sia possibile ciò, oltre a questo non ho provato altro che tristezza per quei ragazzi che sono stati delle così dette “vittime” e disgustata per coloro che vengono definiti “bulli”, che hanno assunto comportamenti ingiusti, oltre a loro provo ciò anche nei confronti delle persone che sapevano e vedevano senza intervenire. AURORA PACE

Il cyberbullismo ovvero il bullismo digitale comporta danni fisici e mentali, che nei casi più gravi può portare anche alla morte. Per me è una cosa che non si dovrebbe verificare nè all interno né tantomeno all esterno del sistema scolastico. Penso che le persone che si divertono a fare questo tipo di bullismo siano molto deboli, in confronto a coloro che lo riescono a superare. Un metodo per contrastarlo sarebbe quello di bloccare ed eliminare la minaccia, e parlarne subito con un adulto. DANIELE RONCI

Il documentario che abbiamo visto “SENZA RETE “  girato dalla Rai, mi ha fatto comprendere meglio un fenomeno che sta prendendo sempre più piede , questo fenomeno che  colpisce soprattutto i ragazzi più “deboli” si chiama Cyberbullismo.   Nel documentario “SENZA RETE” abbiamo ascoltato alcune testimonianze di ragazzi che sono riusciti a combattere il Cyberbullismo e altri che invece non hanno trovato la forza per combatterlo e si sono tolti la vita. Questo documentario mi ha fatto molto riflettere sulla pericolosità della rete e delle parole che possono provocare danni grandissimi. Quando si è vittima di bullismo bisogna avere il coraggio e la forza chiedere aiuto senza avere paura di essere giudicati o discriminati. LEONARDO ROSELLA

Il documentario “SENZA RETE” in anteprima. parlava di fatti realmente accaduti a persone , ragazzi come noi, adolescenti. Molte persone intervistate erano vittime di tutto ciò, non ne discutevano con nessuno  neanche con i genitori  per sola e pura vergogna. Pochi di loro sono riusciti a sfogarsi con amici o parenti, e fortunatamente ne sono usciti. Ma altri con un pizzico di meno forza no. Questi ragazzi sono arrivati a togliersi la vita, una delle cose che non potrà mai tornarci indietro .L’unica cosa che rimane di loro è l’anima e il ricordo dell’oro sorriso sui loro volti e proprio per questo la scuola “Emanuela Loi” ci ha condotto a vedere questo progetto molto importante simbolico per tutte le persone che abbiamo perso in questo modo. Si sono presentati molti genitori a parlare, genitori di figli che ora non ci sono più . Sentirli parlare mi ha fatto commuovere e capire molte situazioni che non riesco neanche più ad immaginare SERENA CARMEN VECCHIONE

Il fenomeno del cyberbullismo ci deve far ragionare su questi comportamenti irrispettosi verso una persona che non ha colpe ma subisce insulti senza nessuno motivo. VINCENZO ZECCHINELLI

mercoledì 8 febbraio 2023

MANGIARE SANO


Collegandomi all’articolo scritto da Alessandro Iodice, ho deciso di parlare

anche io di educazione alimentare.

Il 16 ottobre è la Giornata Mondiale dell'educazione al mangiare corretto.

 L’educazione alimentare è un tema prioritario per il benessere dei bambini e dei ragazzi, 

da tanti punti di vista.

Gli esperti individuano i comportamenti alimentari scorretti come fattori primari di rischio,

insieme a fumo, alcol e sedentarietà, per le malattie croniche più frequenti nel nostro

Paese e nel mondo. Nel campo educativo, se si mira al benessere dei bambini e dei

ragazzi, l’impegno sul piano dell’educazione alimentare diventa quindi prioritario.

Affinché gli interventi risultino significativi, è quindi necessario promuovere l’educazione

alimentare mediante un approccio attento anche agli aspetti emotivi, culturali, economici

che gravitano intorno al cibo e al sistema agroalimentare.

L’Educazione Alimentare ha tra i propri fini il miglioramento dello stato di benessere dei

bambini e dei ragazzi attraverso la promozione di sane abitudini alimentari, l’eliminazione

dei comportamenti alimentari scorretti, un efficiente utilizzo delle risorse alimentari e un

uso corretto delle materie prime. La promozione di sani stili di vita e di una corretta

alimentazione è una sfida che investe molti ambiti tematici trasversali. Coinvolge:

-il tema della salute e della prevenzione delle malattie

-la comprensione del processo della nutrizione

-la promozione di uno stile di consumo responsabile e sostenibile per l’ambiente (e quindi

per la salute)

-la comprensione del sistema agroalimentare e dei sistemi economici e produttivi che

stanno alla base del mercato alimentare.

È quindi necessario adottare come sistema quello della piramide alimentare.

I Principi della piramide alimentare sono quelli della dieta mediterranea, integrata da cibi

multietnici:

-Elevata assunzione di verdura, legumi, frutta, noci e cereali integrali;

-Consumo di pesce medio alto;

-Elevata assunzione di acidi grassi insaturi (es. olio di oliva);

-Basso apporto di acidi saturi grassi;

-Ridotta assunzione di carne, soprattutto rossa;

-Apporto moderato di sale;

-Attività fisica quotidiana.


Quando ci si occupa di educazione alimentare è fondamentale tenere presente quanto

siano coinvolti e correlati tanto elementi fisici (quindi cibo vero e proprio) quanto

dimensioni emotive, affettive, sociali. Per acquisire la capacità di alimentarsi in modo sano,

bambini e ragazzi hanno bisogno di maggiori conoscenze, ma soprattutto di sperimentare

comportamenti diversi.

Il cibo è anche affetto, memoria, socialità, relazione ed è fondamentale accogliere e tenere

conto della diversità dei vissuti per potersi approcciare nel modo migliore all’educazione

alimentare.

Maria Laura Mangione

lunedì 6 febbraio 2023

Giornata contro lo spreco alimentare

di Alessandro Iodice


Il 5 febbraio 2023 ricorre il decennale della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare.

La cucina del riciclo fa parte del nostro patrimonio culinario. Molte ricette sono il frutto dell’arte di “doversi arrangiare”, sfruttando tutto ciò che c’è a disposizione.

La frittata di maccheroni e’ oggi il fiore all’occhiello dello street food napoletano, nata come ricetta per riutilizzare la pasta avanzata, ha subito modifiche ed arricchimenti nel corso del tempo. A Napoli la chiamano “frittata ‘e maccaruni” è buona appena sfornata ma anche fredda. La frittata è’ proposta bianca o rossa, con spaghetti ma anche con pasta corta. Oltre alla pasta ci sono altri ingredienti essenziali: uova, formaggio, pepe ed è farcita con fiordilatte, provola, prosciutto e salame.

La pasta ammiscata è un altro esempio della tradizione napoletana del non buttare via nulla. La pasta mista (ammiscata) nasce con i primi pastifici. I pastai non buttavano via gli spezzoni o scarti di spaghetti, ziti, paccheri, finivano nel “cuoppo” e venduti alle famiglie più povere che non potevano acquistare i formati di pasta più costosi.

Di tradizione romana sono i supplì si tratta di una polpetta di riso dalla forma allungata, condita con un ragù di carne, al centro viene messo un cubetto di mozzarella, impanato e fritto. La ricetta tradizionale prevede un sugo preparato con le rigaglie di pollo. Nel quartiere Testaccio sorgeva l’antico Mattatoio di Roma, le parti nobili e pregiate degli animali macellati, erano destinate alle macellerie dei quartieri aristocratici della città.

Gli operari del mattatoio, chiamati scortichini, ricevevano a fine giornata la paga e gli scarti delle carni macellate. Il supplì è nato probabilmente per riciclale un avanzo di riso al ragù di rigaglie. Un altro piatto della cucia romana sono i rigatoni con pajata. La pajata è la prima parte dell’intestino tenue del vitello da latte. Gli scortichini si recavano con i loro sacchetti di scarti di carne nelle osterie e chiedevano di preparare con gli scarti di macellazione dei buoni piatti nasce così la famosa paiata.


domenica 5 febbraio 2023

Progetto "FREQUENTIAMO"

foto di Maddalena Conchedda

lo scorso Sabato 4 Febbraio si è svolto, nella nostra aula magna,  il convegno conclusivo del Il progetto "Frequentiamo". Il percorso  è stato avviato a febbraio 2022 dalla Cooperativa "La coccinella" nei territori di Anzio e Nettuno per combattere l'abbandono scolastico e prevenire la devianza giovanile. Nel corso di un anno, anche nella nostra scuola, sono state offerti diverse attività coinvolgendo adolescenti, genitori, insegnanti, scuole, enti pubblici e realtà produttive locali. Durante l'evento di chiusura sono stati  presentati i risultati ottenuti, le attività svolte. La cooperativa sociale "La Coccinella di Anzio", il capofila del progetto, insieme ai partner ed hanno raccontato   il lavoro svolto . Inoltre, sono stati  premiati i giovani che hanno partecipato al contest lanciato dal progetto. La responsabile e il presidente del progetto dichiarano che "Frequentiamo" è stato un esperimento sociale di successo e che hanno intenzione di continuare a sviluppare opportunità per i giovani di Anzio e Nettuno.
classe III B Grafica e Comunicazione.

 

Giornata internazionale dei CALZINI SPAIATI

 

Il 3 Febbraio è la Giornata dei Calzini Spaiati è un'occasione per celebrare la diversità e la creatività. Questa festività incoraggia le persone a indossare calzini spaiati in modo divertente e originale.

L'idea dietro questa giornata è che ognuno di noi è unico e che dovremmo sentirci liberi di esprimere la nostra personalità attraverso il nostro stile. Indossare calzini spaiati è un modo semplice e divertente per mostrare il nostro lato creativo e non prenderci troppo sul serio.


Questa giornata è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, e molte scuole hanno deciso di aderire, come noi, per creare un'atmosfera di accettazione e inclusività. In questo modo, tutti possono sentirsi a proprio agio e liberi di essere se stessi.

Non importa se indossi calzini spaiati per celebrare questa giornata o semplicemente perché ti piace il loro stile unico, l'importante è che tu ti senta a tuo agio con ciò che indossi e che tu esprima la tua personalità. Quindi, questo giorno, metti da parte i tuoi calzini abbinati e lascia che i tuoi piedi esprimano la tua creatività!”


le classi del III del corso di Grafica e comunicazione