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venerdì 18 gennaio 2019

il grande fratello

I social network hanno iniziato a fare parte della vita di tutti i giorni della maggior parte delle persone.  Oggigiorno si inizia ad interagire con la tecnologia da un'età infantile, ad esempio dai 2-3 anni. 
La causa di questo avvenimento è legato alle necessità dei genitori, non hanno il tempo di occuparsi dei loro figli, gli permettono di utilizzare, per molto tempo, ogni giorno telefoni e o tablet che sostituiscono le baby sitter. Possiamo dire quindi che i social hanno dei vantaggi e degli svantaggi, tutto dipende da come si usano . I vantaggi sono rappresentati dalla velocità con la quale si compiono azioni ed operazioni grazie allo sviluppo digitale,  risparmiare, ad esempio, la carta e a rendere più chiare parecchie informazioni attraverso i social. Per alcuni, gli svantaggi  sono decisamente di più numerosi , i social creano dipendenza, molta gente non riesce a stare senza, mostrando segni di disturbi e di ansia. Un'altra contro è che a causa dei social diminuiscono le relazioni sociali tra le persone poiché è molto più semplice comunicare da dietro uno schermo che a faccia a faccia. Il pubblico più influenzato dai social è quello dei giovani soprattutto quello degli adolescenti. Il social più usato recentemente è Instagram, perché secondo gli utenti, è più face ed accessibile da usare. Con il boom di questa piattaforma, sono nati i cosiddetti influencer che sono degli utenti che hanno milioni di seguaci; i loro stili di vita quindi, hanno un impatto enorme sui loro follower. Io personalmente non uso molto social a parte WhatsApp, perché, francamente, non mi interessano i singoli momenti della vita di qualcun altro e non sento il bisogno di diffondere in rete i momenti diversi della mia vita.
Dosanyit Arubeer Kaur II A Turistico

sabato 12 gennaio 2019

la perdita


Subire una perdita è doloroso. È un avvenimento che purtroppo capita a tutti nella vita, un punto in cui tutti prima o poi arriveranno.
Ci troviamo nel 2018, un anno in cui si è diffusa la tecnologia, dove tutto è più nuovo, dove soprattutto i giovani non hanno rispetto per niente e nessuno, un tempo in cui si pensa solo ai social e non più al mondo esterno, alle persone che ci circondano, che magari da un momento all’altro non potranno più esserci.
Al giorno d’oggi si pensa che, principalmente nell’antichità, la morte era più apprezzata. I defunti venivano ricordati come se non se ne fossero mai andati e salutati con grandi cerimonie; mentre oggi si svolgono funerali, che servono a far sentire i familiari più vicini al defunto, per un ultima volta e per dargli un ultimo saluto, ma una volta celebrati alcuni “dimenticano” il proprio parente. D’altronde non tutti pensano che la morte sia un brutto avvenimento, c’è chi crede nella reincarnazione; questi pensano che la persona defunta potrà rinascere in un’altra forma, o in un’altra persona.
Purtroppo nel mondo di oggi la morte colpisce grandi e piccoli, a causa di malattie, che a volte sono molto difficili da curare e soprattutto da sconfiggere, infatti ci sono stati tanti casi bruti di morte; come alcune malattie che tendono a consumare una persona nel corso del tempo. Ed è proprio qui che una persona si ferma e pensa…pensa agli sbagli fatti nel corso della propria vita, alle cose che avrebbero voluto cambiare e a quelle che avrebbero sempre voluto o potuto fare e che non hanno fatto. Oppure ci sono quelle persone che non si pentono di nulla, vanno fieri di tutto quello che hanno creato e fatto e la morte è l’ultima cosa che li spaventa.
Io penso che la morte sia la cosa più brutta che possa mai capitare, inoltre in vari casi è data dalla presenza di malattie, per esempio, queste possono essere scatenate dall’inquinamento delle città. Come cittadina ma soprattutto come studentessa con una vita davanti, vorrei avare un paese migliore dove il tasso di mortalità si abbassi sempre di più, un paese in cui dobbiamo piangere sempre meno a causa della morte, ma ridere soltanto per bei avvenimenti.
Ilaria Lupi II AT


venerdì 4 gennaio 2019

Speriamo in anno migliore per tutte le donne


Il 2018 si è chiuso lasciando una scia di sangue, il sangue delle tante donne morte per mano dell’uomo che diceva di amarle,  l’anno appena terminato ha visto ben 72 donne vittime di femminicidio nel nostro paese, una ogni 60 ore . Lo scorso 26 novembre, la nostra scuola ha ricordato le vittime di femminicidio dedicando dei “posti occupati” in loro memoria, l’allestimento è stato organizzato nell’atrio dell’Istituto ed in ogni classe. All’interno delle varie aule si è dedicato del tempo a raccontare le storie di ragazze che hanno subito del male dalla persona amata. Caso eclatante è stato quello di Lucia Annibali, oggi politica, e Luca Varani, che non è riuscito ad accettare la rottura della storia decisa dalla ragazza dopo un suo tradimento. Luca inizia a perseguitarla con l’intento di volerla uccidere; la prima volta la segue in palestra e appena vede che si allontana, entra e le ruba le chiavi di casa dalla borsa. Si reca in casa di Lucia e le apre il gas, lei al suo rientro accende la luce, e scoppia il tutto, ma fortunatamente si salva.
Dopo mesi venne nuovamente aggredita da un uomo incappucciato, che le lanciò contro un barattolo contenente dell’acido. Lei da subito urla il nome di Luca e poco dopo viene catturato insieme a due albanesi. Vengono condannati, Varani a 20 anni mentre i due albanesi a 12 anni, con una sentenza fatta del 2013. Lucia viene sottoposta a 17 interventi chirurgici, ma fortunatamente è salva. Vogliamo aprire il 2019 tornando sull’argomento della violenza alle donne, la Annibali è diventata un simbolo positivo per tutti noi, infatti, dopo essere stata sfregiata dall’ex fidanzato, nel 2014, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le ha conferito la nomina di Cavaliere al merito della Repubblica, a tutt’oggi è una delle parlamentari italiane più attive contro l’orrendo delitto del femminicidio.
Sara Khalil  IV A RIM