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venerdì 7 aprile 2023

RITI DI PASQUA

La Pastiera

Le origini del nome “Pastiera” non


sono determinabili. Esistono un paio

di ipotesi in merito: la prima, forse

la più probabile, fa risalire il

termine alla pasta che, soprattutto in

provincia di Napoli, viene ancora

oggi utilizzata al posto del grano per


confezionare un tipo alternativo di

Pastiera, la “pastiera di pasta

dolce”. Un’altra ipotesi vede il

termine derivare da “pastenare” cioè

“piantare” che a sua volta sarebbe

un’evoluzione del latino” pastinare” e ciò va a confermare lo stretto legane tra il dolce e antichi riti

per propiziare la fertilità dl terreno.

Secondo la leggenda, la sirena Partenope aveva scelto come sua dimora il golfo di Napoli e da lì

cantava con voce melodiosa. Il popolo, per ringraziarla del suo dolce canto, le ha portato sette doni

la farina, simbolo di ricchezza, la ricotta, simbolo di abbondanza, le uova, simbolo di riproduzione,

il grano cotto nel latte, simbolo della fusione tra regno animale e vegetale, i fiori d’arancio,

omaggio a tutti i popoli ed infine, lo zucchero per celebrare la dolcezza. La sirena ha unito gli

ingredienti per creare la Pastiera.

Secondo un’altra tradizione la nascita del dolce sarebbe legata al mondo dei pescatori. narra il mito

che le mogli dei pescatori avrebbero lasciato sulla spiaggia ceste piene di ricotta, frutta candita,

grano, uova e fiori d’arancio come offerta al mare. Durante la notte le onde mischiarono i prodotti e

al ritorno avrebbero trovato nelle ceste la pastiera.

La tradizione vuole che la Pastiera sia preparata il Giovedì Santo e lasciata riposare un giorno per

essere mangiata il sabato prima di Pasqua.

Buona Pasqua da Alessandro Iodice

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