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domenica 30 maggio 2021

Cinema per resistere : "Roma città aperta"


Film principe del neorealismo e capolavoro di Roberto Rossellini, Roma città aperta

racconta, a soli due anni dall’effettiva Liberazione d’Italia, la speranza di un popolo e la

conseguente distruzione, causata da un essere superiore e ben più potente. Non si tratta

di Dio, che in questa pellicola sarà comunque molto presente, ma della guerra.

Siamo nella Capitale, l’ingegner Giorgio Manfredi (Marcello Pagliero) è un uomo

importante della Resistenza e per questo altamente ricercato. Per fuggire dalle guardie

naziste, cerca l’aiuto di Francesco (Francesco Grandjacquet), un tipografo antifascista che

lo ospiterà nella sua casa, dove verrà accolto da Pina (Anna Magnani), sua moglie, e da

Lauretta (Carla Rovere), sorella di Pina. Quest’ultima è amica e collega di Marina (Maria

Michi), compagna dell’“ingegnere” e punto cardine della storia, in attesa di un altro

componente fondamentale, Don Pietro Pellegrini (Aldo Fabrizi), il parroco locale.

L’ambizione della libertà in una situazione di quasi completa impotenza è il motore dei

nostri protagonisti, che non possono esser aiutati da nessuno se non da loro stessi. La

figura delle guardie italiane, coloro a cui ogni persona dovrebbe aggrapparsi per ottenere

protezione, viene utilizzata come linea “comica” del film; tutto il resto, ciò che

concretamente potrebbe aiutare il popolo, è visto come un miraggio, qualcosa di lontano.

Ciò che rimane è il puro spirito di sopravvivenza e la speranza, una speranza dettata

dall’intervento dell’uomo e non da quello divino. Neanche la fede può più aiutare,

anch’essa piegata e plasmata dai metodi dell’epoca, ovvero agire guidati dal fuoco e non

dal perdono. Tutto questo provocherà un gran senso di colpa, specialmente nella figura più

vicina a quei ideali, ovvero il parroco.

La successione degli eventi è scandita dalle guerre interiori dei protagonisti e dalla ferocia

dei nazisti che avranno il sangue freddo di uccidere una donna incinta, inoffensiva,

colpevole solo di aver tentato d’impedire la cattura del marito in una delle scene più

iconiche del film e del neorealismo in generale, nonché una delle pochissime sequenze

movimentate dal punto di vista registico. Un po’ per il periodo storico, un po’ per il periodo

artistico, Rossellini non sceglie di decorare la pellicola con particolari inquadrature o guizzi

creativi, bensì antepone l’etica all’estetica raccontando la maggior parte delle scene di

suspense con una calma e diplomazia poi smarrite nel cinema contemporaneo. L’esempio

più indicativo lo si ha durante la cattura di Manfredi e del Don, causata dalla

tossicodipendenza di Marina.

Siamo accompagnati da discorsi strategici conditi da elementi morali, bicchieri di vino e

relax mentre vengono attuate le peggiori torture, ed è qui che perirà l’uomo della

Resistenza, rappresentante del coraggio e dell’intraprendenza, ed è da lì a poco che verrà

ucciso anche il parroco, in una delle scene madri dell’intero film.

In mezzo a un campo militare tedesco, Don Pietro verrà fucilato, sotto gli occhi dei bambini


che dopo l’esecuzione, si avventureranno verso Roma, il tutto rappresentato attraverso

inquadrature che suggeriscono molteplici informazioni.

Con la morte di Don Pietro muore la speranza, un attimo prima fatta riaffiorare dal fischio

dei bambini, i quali erediteranno la causa e rappresenteranno il futuro di Roma, una città

aperta, ovvero senza difese, facilmente succube e con l’unico desiderio di esser libera

dall’orrore della guerra.

SCHEDA TECNICA

Lingua originale: italiano, tedesco

Paese di produzione: Italia

Anno: 1945

Durata: 100 min

Dati tecnici: B/N

rapporto: 1,37:1

Genere: drammatico, guerra

Regia: Roberto Rossellini

Soggetto: Sergio Amidei, Alberto Consiglio

Sceneggiatura: Sergio Amidei, Federico Fellini, Ferruccio Disnan, Celeste Negarville,

Roberto Rossellini

Produttore: Ferruccio De Martino

Casa di produzione: Excelsa Film

Distribuzione in italiano: Minerva Film

Fotografia: Ubaldo Arata

Montaggio: Eraldo Da Roma

Effetti speciali: Luca Morini

Musiche: Renzo Rossellini, dirette da Luigi Ricci

Scenografia: Rosario Megna

Interpreti e personaggi

Anna Magnani: Pina

Aldo Fabrizi: Don Pietro Pellegrini

Marcello Pagliero: Luigi Ferraris, alias ingegnere Giorgio Manfredi

Maria Michi: Marina Mari

Carla Rovere: Lauretta

Francesco Grandjacquet: Francesco

Giovanna Galletti: Ingrid

Harry Feist: maggiore Fritz Bergmann

Vito Annichiarico: Marcello

Nando Bruno: Agostino, alias Purgatorio, il sagrestano

Turi Pandolfini: il nonno

Eduardo Passarelli: brigadiere metropolitano

Amalia Pellegrini: Nannina

Carlo Sindici: il questore

Alberto Tavazzi: prete confessore


Ákos Tolnay: disertore austriaco

Joop van Hulzen: capitano Hartmann

Doppiatori originali

Lauro Gazzolo: Luigi Ferraris, alias ingegnere Giorgio Manfredi

Rosetta Calavetta: Lauretta

Gualtiero De Angelis: Francesco

Roswita Schmidt: Ingrid

Giulio Panicali: maggiore Fritz Bergmann

Ferruccio Amendola: Marcello


Recensione di Francesco Gentile, V AT

Scheda tecnica a cura di Leonardo Ragazzini, V AT

Correzione di bozze a cura di Flavio Trabelsi, V AT

giovedì 27 maggio 2021

 


Il nostro Istituto ha raggiunto un altro grande traguardo, è stato premiato per i suoi venti anni di presenza sul territorio come CENTRO ESAMI TRINITY-6113! Dalla nascita del Progetto Lingue 2000, dall’anno scolastico 1999-2000 le docenti di Lingua Inglese  Lucia Carlino, Renata Coppola e Silvana Albani si sono adoperate per la preparazione degli studenti per il conseguimento della certificazione Trinity non solo ai propri studenti ma aprendo le porte della scuola al territorio ed a studenti esterni, con tenacia ed instancabile impegno hanno sempre creduto fermamente nell’importanza delle Certificazioni Linguistiche non come fine ma come strumento per il potenziamento della competenze comunicative… un passepartout per il mondo accademico e  passaporto per l’Europa!

La celebrazione del ventennale ha visto la presenza dell’Ispettore Raffaele Sanzo e dell’allora Ministro dell’Istruzione Luigi  Berlinguer che diedero l’Incipit al Progetto Lingue 2000, e che hanno creduto nella forza della lingua Inglese quale lingua veicolare e strumento di comunicazione fra i popoli, hanno ribadito infatti  che conoscere e possedere le comunicative skills è un arricchimento per i giovani  ormai cittadini europei, il Trinity ed altri enti certificatori “ci portano in Europa e portano l’Europa da noi”.

Questa è anche la mission di tutti i docenti di Lingue della Loi che mettendosi in gioco ed investendo la propria professionalità offrono agli studenti la possibilità di certificare le proprie competenze linguistiche attraverso il Cambridge e Trinity per l’Inglese, il DELF per il Francese e il Dele-Cervantes per lo Spagnolo.

mercoledì 26 maggio 2021

Arriva l'estate


Tra pochi giorni finirà la scuola ed arriveranno le tanto attese vacanze estive e con esse. 
l’Italia aprirà le attività che a causa della pandemia che stiamo vivendo fin ora erano chiuse. Questo sicuramente mi permetterà di realizzare qualche piccolo progettino fatto con alcuni dei miei compagni di classe. Andremo al mare, a giocare a tennis, a farci qualche passeggiata e perché no anche qualche cenetta in una bella pizzeria! Tutto questo andrà fatto seguendo sempre le stesse regole, che ormai fanno parte della nostra quotidianità da quasi un anno e mezzo..ossia indossare la mascherina, mantenere il distanziamento, evitare assembramenti..già perché in nostro nemico “COVID” trascorrerà sicuramente anch’esso le sue vacanze pronto a mietere altri contagi. Quindi bisognerà stare sempre attentissimi.

Questo non mi impedirà di trascorrere del tempo all’aria aperta con i miei amici e con la mia famiglia, ma la cosa più importante che mi auguro è quella di divertirmi con quel po' che potrò fare e sono sicuro che sarà così.

Valerio Casertano 3 CAT

Santa Rita da Cascia

 


di Alessandro Iodice

 

Santa Rita da Cascia è una delle figure più importanti per i cristiani di tutto il mondo. Rita nacque a Roccaporena, in Umbria vicino Cascia nel 1381. A 14 si sposò con Paolo Mancini, che era un uomo molto violento e rissoso. Rita riuscì con molta calma a convertirlo. Dalla loro unione nacquero due figli: Giangiacomo e Paolo Maria, che educarono secondo sani principi. Dopo qualche anno Rita dovette affrontare la prima prova difficile della sua vita, la perdita di suo marito, ucciso da alcuni suoi compagni, mentre stava tornando a casa. Rita perdonò gli assassini di suo marito grazie alla sua fede in Dio e alla preghiera. Nel giro di qualche anno i figli morirono di malattia, ma Rita pensò che Dio li avesse condotti a sé ascoltando le sue preghiere. Rita, a 36 anni, rimasta sola lasciò Roccaporena. Si affidò intensamente alla preghiera, e una notte sognò San Giovanni Battista, lo seguì e si trovò ad un passo dal cielo stellato e molto vicino al signore. Ringraziò il Signore e si ritrovò inspiegabilmente all’interno del monastero di Cascia. Le consorelle, dopo aver ascoltato il racconto di Rita, l’accolsero assecondando la volontà di Dio. Dopo aver passato 40 anni in convento, Rita si ammalò e chiese ad una sua cugina di avere una rosa della sua casa natia. Anche se era inverno, la giovane andò nella casa dei genitori di Rita. Nonostante il freddo, trovò la rosa e la portò alla malata. Rita morì il 22 maggio 1457. Si dice che, quando la santa interceda per un miracolo, il suo corpo emani un forte profumo di rosa.

L' Amicizia

 



Di Eleonora Piacentini

L'amicizia è uno dei beni più preziosi che la vita ci possa offrire, non esiste una vita più arida di quella senza amicizia. Questa forma di amore ci permette di ripartire i dolori, ma anche di moltiplicare le gioie. Un vero amico è colui che ti sostiene nei momenti difficili, un vero amico conosce la tua anima e nonostante le imperfezioni ti permette di crescere e di migliorare incessantemente. L'amicizia è uno dei sentimenti più belli da vivere, perché dà ricchezza, complicità, emozioni. Un amico si sceglie, forse anche da un semplice sguardo che permette di costruire un'intimità e che le altre persone non possono comprendere. L'amicizia vera si costruisce passo dopo passo, camminando l'uno accanto all'altro pur percorrendo strade differenti.

"Papà mi diceva, "Per capire chi è un buon amico, organizza una festa
Fai una festa bellissima, prendi buone birre e dei vini sopra i 13
Prendi del buon cibo, e che la musica di sottofondo
Sia bella e che possa accogliere tutti
Mettila alta da poter far dire 'Bellissimo sto pezzo! Che gruppo è?'
Ma non troppo alta, lascia che i vostri dialoghi
Non vengano coperti dagli assoli"
"Invita amici", mi diceva, "Invitane tanti
Invita tutti gli amici che conosci
E poi, finita la festa, lascia che ognuno prenda la via che preferisce
Non forzare mai nessuno a rimanere, non convincere
Non prolungare mai la festa
Che le feste hanno origini più antiche di noi
Sanno loro quando finire
Tu saluta e augura la buonanotte a tutti
E osserva, osserva bene chi di sua volontà resta ad aiutarti
Chi ti aiuterà a lavare i piatti
Chi ti aiuterà a rimettere a posto, a sistemare le cose
Questi saranno i tuoi buoni amici
Quelli che non ti staranno accanto
Quando la musica e il vino gioiranno con le tue buone lune
Questi sono i buoni amici, quelli che rimarranno
Anche quando la tua vita avrà da offrire solo briciole e disordine"
"E alla fine di tutto", mi diceva papà
"Ricorda, alla fine di ogni bellissima festa
Alla fine di ogni momento epico
Di ogni grande successo e di ogni impresa riuscita
Vedrai che accanto a te resteranno sempre pochissime persone
Ma quelle pochissime, ricordalo sempre
Valgono tutto"
                                                                 - Gio Evan