Carissima
Prof. Ersilia io mi chiamo Silvana e spero di fare cosa buona per me, per Sara
e per chi vuole ascoltare, ad esternare e
descrivere quella che è, che è stata e spero che sarà la mia esperienza,
anzi la nostra esperienza (ovviamente includendo papà Giacomo e la sorellina
Ilaria)
Racconto di una ragazza poco diversa dalle altre. Nasce nell'aprile del
92', ci troviamo in braccio una splendida bambina che Dio ha voluto con seri problemi sia fisici che psicologici, cognitivi. Cerchiamo spiegazioni nella fede, nella medicina, nelle
persone intorno a noi per quanto ci accadeva... ma senza risposta. Dopo un primo
periodo di sbandamento ci rendiamo conto che per essere all'altezza della
situazione ci dovevamo far aiutare, documentare
e crescere ... Passati i primi anni ad aiutarla con
riabilitazioni sia fisiche che psicologiche ed integrazione ci siamo convinti
sempre di più che la miglior cura per Sara e per noi era quella di trattarla
come una persona
"normale", amarla e rispettarla per il suo carattere e modi di fare così dolci,così "diversi" . Da qui nasce anche l'esigenza di crearle
un'altro affetto forte come quello di una sorella. Nonostante i rischi, le ansie e le preoccupazioni del caso è stata
la scelta più bella che potessimo fare. Nell'ottobre del 2000 è nata Ilaria e da
quel momento in poi vediamo un'altra Sara, emerge la vera Sara. All'inizio cerca naturalmente di riprendersi
gli spazi di mamma e papà che prima
erano solo suoi invece, poi, li ha dovuti condividere con la sorellina. Col tempo trova in Ilaria una
compagna di giochi, di litigi, di risate, di baci, e ora condivide con lei tutto
ciò che è quotidianità: la doccia, le passeggiate, la musica, gli sport (Ilaria
danza, Sara va a cavallo). Il nostro obiettivo
è sempre stato quello di farle vivere la vita come tutti gli altri ragazzi
quindi con massima integrazione, farle fare ciò che Le piace e la diverte per
dare un senso alla sua vita e anche alla nostra visto che ci è stato chiesto
uno sforzo maggiore nel crescerla. Una cosa importante che vorrei dire oggi ai
ragazzi (domani futuri genitori) ed ai compagni di Sara è questo:io e mio marito siamo sempre
stati una squadra, nonostante le difficoltà, le divergenze caratteriali, familiari, economiche, lavorative..nonostante i tanti giorni no abbiamo sempre lavorato di squadra includendo anche Ilaria sin da quando è arrivata!
Questo lavoro di gruppo ha fatto si che Sara si sentisse accettata per come è,
il lavoro intorno a lei si è diviso nel gruppo senza stressare nessuno. Questo
ha creato una routine quotidiano in modo tale che ognuno di noi possa ricavare
spazi propri nel rispetto sia dell’individuo che delle proprie passioni o
necessità. In questo modo abbiamo creato regole precise all’interno della
famiglia in modo che non si è mai soli e tutti sanno tutto di tutti. Se questo
concetto si applicasse in tante situazioni (lavoro, sociale, studio, sport) oggi
e domani i nostri ragazzi ...disabili e non starebbero molto
meglio. Vorrei sapeste che nella vita non si sa mai cosa ci potrà capitare...ma che tutto si può affrontare con l'amore, l'unione ed un pò di coraggio in più:-)
Mamma Silvana
ps: Con tutto il cuore, grazie Silvana...per me giovane prof il sorriso di Sara ogni mattina al mio arrivo già era una vera conquista ... Adesso avere le Sue parole nel nostro blog è una gioia enorme e mi fa amare questa professione ancora di più!
Ersilia
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.