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giovedì 27 febbraio 2020

POESIA EVENTO 2020: GIOVANNI IBELLO SI RACCONTA


Giovanni Ibello (Napoli, 1989), vive e lavora a Napoli. Nel 2017 ha pubblicato per Terra d’Ulivi il suo primo lavoro in versi, "Turbative Siderali" (premio Como opera prima, finalista al premio Ponte di Legno e al Camaiore proposta). L’opera è stata recensita su diversi blog e riviste letterarie. È redattore di Atelierpoesia.it e collabora con il blog di poesia della Rai di Luigia Sorrentino. Le sue poesie sono state tradotte in Spagna, Messico, Colombia, Russia e Romania. Nel 2018 si aggiudica il premio Fiumicino per l'opera inedita. Nello stesso anno è stato ospite di Casa della poesia per il progetto "Intrecci", insieme ad Eleonora Rimolo, peraltro ospite lo scorso anno della nostra rassegna di poesie qui alla “Loi”. Dopo questa piccola presentazione sul nostro poeta parliamo dell’incontro avvenuto nell’atrio dell’ala nuova il 14 febbraio. Abbiamo partecipato ad una lunga conversazione, con varie riflessioni seguite alla lettura di alcune delle sue poesie, tratte dalla raccolta intitolata “Turbative siderali” (la sua prima raccolta).
Tra le varie poesie che sono state lette quella che ci ha colpito di più è “10”, che parla di un murales situato in un quartiere di Napoli est (luogo in cui Ibello è cresciuto). Questa poesia viene considerata dal poeta stesso “profetica”, in quanto scritta prima che, due anni dopo, un pittore lo abbia realizzato nel punto esatto descritto dalla poesia; peraltro si tratta di un giovane pittore che si sta facendo strada nel mondo dell’arte. In un secondo momento abbiamo avuto l’opportunità di avere un confronto diretto tra noi e il poeta con una brevissima intervista:
“Quanto peso attribuisce alle parole?”.
“Come tutti i poeti mi ritrovo a dare un grande valore ad ogni singola parola”.
“In alcuni tratti del suo discorso lei afferma che spesso una buona poesia non scaturisce dalle forti emozioni, mentre a volte accade il contrario”.
“Certo, è quello che penso, anche se in merito alla creazione poetica non esistono vere e proprie regole”.
“Come ha iniziato la sua carriera poetica? E ha mai pensato di abbandonarla?”
“Come ho iniziato? Come tutti gli altri, con una sorta di inevitabilità; mentre per quanto riguarda la seconda domanda, dico che potenzialmente ogni parola che scrivo potrebbe essere l’ultima, quindi io mi ritengo già un ex-poeta”.
Alla fine dell’incontro il poeta ci ha voluto lasciare un messaggio: bisogna educarsi alla bellezza che ci circonda.
II A AFM

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