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giovedì 27 novembre 2025

Cellulari vietatissimi a scuola


Da quando la scuola ha introdotto il divieto assoluto di usare il cellulare durante le lezioni, i corridoi sembrano più silenziosi. Sulla carta la regola è chiara: telefono spento e chiuso nello zaino. Nella pratica però, la convivenza tra divieti e generazione  digitale è più complicata. Molti studenti raccontano che il telefono è diventato quasi un abitudine toccarlo, controllarlo, tenerlo vicino. È difficile spegnere un’abitudine che accompagna ogni momento della giornata. Così, mentre la scuola cerca di ristabilire ordine e concentrazione, i ragazzi si ingegnano. C’è chi nasconde lo smartphone nella felpa, chi lo mette tra i libri fingendo di cercare appunti, chi sfrutta i bagni come piccole “zone safe” in cui rispondere ai messaggi. Qualcuno attiva la modalità silenziosa e rischia occhiate rapide sotto il banco. Non sempre per ribellione, spesso è ansia di perdere qualcosa, o semplice ossessione.Molti genitori si dichiarano favorevoli al divieto, convinti che possa aiutare i ragazzi a concentrarsi di più e a ridurre la dipendenza dagli schermi. Anche diversi professori approvano la misura, spiegando che le lezioni scorrono con meno distrazioni. Allo stesso tempo però, alcuni insegnanti riconoscono che l’uso dello smartphone fa ormai parte della vita quotidiana degli studenti e che la soluzione non può essere solo proibire, ma educare a un uso responsabile. Anche se gli insegnanti da parte loro, notano un miglioramento dell’attenzione e un clima più tranquillo. Ma sanno anche che il divieto non risolve il problema alla radice, il legame tra studenti e smartphone è forte, quasi automatico. Il vero punto forse è trovare un equilibrio. La scuola prova a proteggere lo studio, gli studenti cercano un modo per non sentirsi “tagliati fuori”. In mezzo c’è una domanda che pesa: siamo ancora noi a controllare il telefono, o è lui che detta i nostri gesti? In fondo, la questione resta aperta: la scuola prova a imporre ordine, ma i ragazzi vivono in un mondo dove il telefono è sempre stato parte della giornata. La sfida sarà trovare un punto di incontro tra regole e realtà, senza creare muri inutili. Forse il vero obiettivo non è vietare, ma insegnare a usare la tecnologia senza diventarne dipendenti. 


Di: Massimi Michelle

27/11/2025


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