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martedì 30 gennaio 2024

Intervista a Germana Noemi Altese

di

Chiara Taurelli, Giada Romagnoli, e Alessandro Grillo 

(Laboratorio di Poesia)



Il giorno 25 gennaio 2024 si è svolto nell’aula magna dell’Istituto il primo incontro della rassegna “4 incontri tra oralità e scrittura ~ esempi di giovane poesia contemporanea”. 

Riportiamo l’intervista che alla fine dell’incontro la poetessa Germana Noemi Altese ci ha rilasciato.

 

C’è stato un evento particolare per il quale hai iniziato a scrivere, oppure c’è stato qualcosa o qualcuno che ti ha ispirato?

 

Devo dire che in famiglia sono sempre stata molto stimolata alla lettura, all’approfondimento, alla critica e al dibattito. Quindi sicuramente ho avuto in famiglia dei forti stimoli in questo senso. Però, la scrittura credo sia nata con me: c’è questa passione, poi, piano piano nel tempo ha preso forma, fino ad arrivare a pubblicare anche quello che avevo scritto nel tempo. Però è una passione che ho sin da piccola.

 

Cosa la ispira principalmente a scrivere queste poesie?

 

La fonte di ispirazione è sempre la vita, in tutte le sue forme, in tutte le sue esperienze. Queste poesie in particolare, che ho pubblicato nella silloge “Crisalidi e cristallizzazioni”, sono poesie d’amore. Quindi l’amore è il filo conduttore, ma in generale tutta l’esperienza di vita, in primis l’esperienza autobiografica. Ma non solo, perché poi è tanto importante anche il confronto con l’altro, guardarsi intorno e attingere anche dalle vite degli altri, per trarne ispirazione. 

 

Da piccola avresti mai pensato che saresti diventata una poetessa?

 

Ho sempre avuto un’indole artistica, creativa, quindi immaginavo di poter continuare, ma non esattamente ed espressamente nel campo della poesia. Però ho sempre avuto questa indole, questo stimolo a creare e a cimentarmi in forme artistiche: anche con la musica e il canto. Per cui immaginavo che sarebbe stata comunque una costante. Non esattamente, e non soltanto la poesia. In generale proprio la passione per l’arte, la creatività, pensavo sarebbero state una costante del mio percorso di vita. 

 

Alle volte, quando leggi le poesie, ora o magari in passato, ti sei sentita a disagio nell’esporle?

 

Sì, questa cosa un po’ si impara con il tempo, a riascoltarsi e a rileggersi. Ma fa sempre un certo effetto. È come se le stesse leggendo qualcun altro: cioè nel momento in cui tu scrivi qualcosa, è come se non fosse già più tua. La doni agli altri, e nel punto in cui la leggi, a voce alta, è qualcosa che ti sembra quasi non appartenerti più. È un po’ come quando ci si riascolta, ci si rivede, anche nel rileggersi. Mette sempre un po’ di disagio questa cosa, però si impara anche a leggere. L’oralità è una componente fondamentale, che va di pari passo alla scrittura, quindi, bisogna fare anche questo esercizio di lettura e imparare piano piano anche a riascoltarsi, ad ascoltare le cose che si scrivono. 

 

Prima di trovare il tuo stile di poesia, hai provato a scrivere in altri modi, o hai avuto sempre questo stile?

 

Lo stile si evolve, certo. Come anche viene fuori da questa silloge che ho pubblicato e che è composta da due parti: poesie più recenti, ma anche la riedizione, la ripubblicazione, di una silloge precedente. E mettendo insieme queste due sillogi in un’unica pubblicazione, già si evince che c’è un percorso evolutivo, che passa anche da un’evoluzione dello stile e della forma, del modo in cui si scrive. 

 

Abbiamo una domanda correlata a quella di prima, sul fatto di leggere poesie. Diciamo che, come lei sa, quando la poesia è letta dal poeta, nella lettura c’è l’intenzione che è stata pensata per quella poesia, mentre se la legge qualcun altro, magari questo aspetto scompare, e la poesia non viene letta allo stesso modo. Credi comunque che nonostante questo fatto una poesia possa collegare le persone che magari si trovano in situazioni simili, ma in modi diversi?

 

Cioè, che la poesia possa diventare, intendi, un linguaggio universale? Collettivo? Se sono io che ho scritto, e come ho sentito io, le emozioni che ho provato non sono esattamente quelle che arrivano a un’altra persona. Un’altra persona in quella poesia ci legge delle cose sue. Afferma la propria interpretazione, però è interessante tutto questo: che la poesia possa diventare un linguaggio collettivo, universale, anche se ognuno di noi ha la propria interpretazione, ha la propria esperienza personale.

 

Come hai vissuto questo processo di metamorfosi a cui hai accennato più volte?

 

È un percorso faticoso, però fa parte del percorso esistenziale, la crescita; è una continua evoluzione. La metamorfosi è faticosa perché comporta una sorta di morte e di rinascita, però rinascere significa anche rinascere dalle proprie consapevolezze, ricentrarsi. Quindi fare di questo percorso un’evoluzione.

 

Oltre a De André, che hai citato durante l’incontro, ci sono altri artisti che ti hanno ispirata oppure ti hanno cambiata nel corso della tua vita?

 

Come dicevamo prima (nell’incontro), ispirarsi ai grandi riferimenti culturali, ai grandi poeti, anche cantautori, è un aspetto importante. Nella mia esperienza c’è anche questa componente musicale, però poi bisogna anche trovare il proprio stile, la propria identità espressiva. Sicuramente altri cantautori che io ritengo d’ispirazione, come Ivano Fossati, poi poeti e pittori... I poeti che abbiamo citato prima sono anche i riferimenti della poesia amorosa, come Pablo Neruda, Alda Merini, e Pedro Salinas, che è un altro poeta che amo molto, Sylvia Plath, Sibilla Aleramo... i riferimenti sarebbero tanti. Lo sforzo maggiore è lasciare andare, l’esempio dei grandi maestri è creare una propria identità, un proprio stile.

 

Credi che amicizia e amore siano la stessa cosa?

 

L’amicizia è una profondissima forma d’amore. Diciamo che è una forma d’amore senza la passione, cioè svincolata dalla fisicità. Quindi forse è anche una forma d’amore più alta, più disinteressata.

 

Negli ultimi tempi o negli ultimi anni, secondo te, il ‘rapporto d’amore’ sta prendendo piede in modo giusto o sbagliato? O meglio, sta avendo un’evoluzione positiva o negativa?

 

Allora, se ci si basa sulla cronaca, a cui voi avete fatto riferimento nei vostri testi, chiaramente ci troviamo di fronte troppo spesso a casi di amore malato, disamore, però è difficile dire se l’amore si sia evoluto o meno: è un’esperienza comunque personale, soggettiva.

 

Per scrivere le tue poesie hai bisogno di un posto specifico, oppure in qualsiasi luogo riesci a dare sfogo alla tua creatività?

 

Non c’è un luogo fisico, non c’è un posto. È il momento che conta, è quando ti senti ispirata, e c’è qualcosa che colpisce la tua attenzione, o un pensiero che va fissato sulla carta, un’emozione che vuoi fermare e vuoi trasformare in poesia. Allora è quello, il momento. Non è il posto, è quello che senti dentro che ti ispira a scrivere.

domenica 28 gennaio 2024

Meloni vs ferragni, “guerra” delle donne influenti.

di Melissa Santachiara


Una controversia tra influencer e le critiche di Giorgia Meloni sul ruolo degli influencer.

Nel mondo dei social media, l' influenza degli influencer è diventata sempre più rilevante.

Questo è particolarmente evidente nel caso Ferragni e la Meloni, una controversia che ha

suscitato un dibattito acceso riguardo ai ruoli e alle responsabilità degli influencer nella

sfera pubblica.

Chiara Ferragni, famosa imprenditrice e influencer italiana, ha costruito una carriera di

successo grazie al suo blog di moda e al suo seguito su Instagram. La sua influenza è

diventata così significativa che è stata invitata a svolgere un ruolo di rappresentanza in

ambito politico, supportando apertamente il partito Democratico italiano.

Tuttavia, la sua presa di posizione politica ha attirato le critiche della leader del partito di

estrema destra, Giorgia Meloni. Meloni ha accusato Ferragni di utilizzare la sua influenza

per promuovere la politica di sinistra e ha sostenuto che gli influencer dovrebbero

astenersi dal prendere posizioni politiche per mantenere la loro neutralità.

Inoltre, Meloni ha espresso la sua opinione sul ruolo degli influencer in generale. Secondo

lei, gli influencer non sono modelli da seguire e i giovani dovrebbero concentrarsi

sull'ottenere una formazione solida e trovare un lavoro "vero", invece di cercare la fama e

il successo attraverso la carriera da influencer.

Meloni ha criticato l'idea che diventare un influencer sia una strada valida per il successo e

il benessere finanziario. Ha sostenuto che il lavoro reale richiede competenze specifiche,

dedizione e impegno, mentre l'influencer marketing può spesso essere veloce e basato

sull'apparenza.

In conclusione, il caso Ferragni e la Meloni ha sollevato importanti questioni riguardo al

ruolo degli influencer nella società contemporanea. Mentre alcuni sostengono che gli

influencer abbiano il diritto di esprimere le loro opinioni politiche, altri ritengono che

dovrebbero essere prudenti nel farlo per evitare un uso irresponsabile della loro influenza.

Questa controversia richiede un dibattito più ampio sulla responsabilità degli influencer e

sul modo in cui possono contribuire in modo positivo al discorso pubblico.

Successo Epico nel Campionato di Calcio: Una Partita Memorabile

di Nicolò Rotelli


Nel corso dell'ultima giornata del campionato di calcio, gli appassionati sono stati trattati con una partita che rimarrà nella storia. Le due squadre rivali, Milan e Inter, si sono scontrate in un duello epico sul campo, tenendo gli spettatori con il fiato sospeso fino all'ultimo minuto.


La partita è stata caratterizzata da un'intensa competizione e una serie di colpi di scena che hanno reso l'incontro un'esperienza indimenticabile per i tifosi di entrambi i club. Le azioni spettacolari, i gol straordinari e le difese eccezionali hanno contribuito a creare un'atmosfera carica di emozioni.


Il punto culminante è giunto nell'ultima fase del secondo tempo, quando una straordinaria giocata ha portato alla realizzazione del gol decisivo. La folla è esplosa in un mix di gioia e sorpresa, mentre i giocatori festeggiavano la vittoria che ha sancito il trionfo della loro squadra nel campionato.


Dopo la partita, il tecnico del Milan ha espresso la sua soddisfazione per la prestazione dei giocatori e ha elogiato la determinazione e la dedizione dimostrate durante la stagione. Allo stesso tempo, l'allenatore dell’ Inter  ha riconosciuto il valore dell'avversario e ha promesso un ritorno ancora più forte nella prossima stagione.


Gli appassionati di calcio ora ripercorrono la partita attraverso highlight e commenti entusiasti sui social media, mentre l'intero mondo sportivo celebra l'epica conclusione di un campionato che resterà nei cuori degli amanti del calcio per molto tempo a venire.


sabato 20 gennaio 2024

La scuola


La scuola rappresenta un vero e proprio laboratorio di crescita, un luogo dove gli individui non solo acquisiscono conoscenze, ma si formano come persone, sviluppando competenze sociali e personali fondamentali per affrontare la complessità della vita. Attraverso le mie esperienze scolastiche, ho potuto constatare come il percorso educativo influisca profondamente sul mio sviluppo. Le esperienze positive vissute a scuola sono molteplici: incontri significativi con insegnanti appassionati, momenti di condivisione con compagni di classe e attività che hanno arricchito il mio bagaglio personale. Tuttavia, non possiamo ignorare le sfide che la scuola può presentare. La pressione degli esami, il rapporto di gruppo e la ricerca di identità possono diventare vere e proprie prove da superare.Le sfide non sono per forza negative; al contrario, sono opportunità di crescita. Attraverso i momenti difficili, ho imparato a gestire lo stress, a sviluppare e a migliorare le mie abilità. La scuola è una palestra dove si allenano non solo le menti, ma anche le emozioni e la capacità di adattamento. Le riflessioni personali sulla scuola vanno al di là delle materie insegnate. È un viaggio di scoperta in cui si definiscono passioni, valori e obiettivi di vita. La scuola non è solo un luogo fisico, ma un ambiente in cui si coltivano relazioni e si costruisce il senso di appartenenza a una comunità più ampia. La partecipazione attiva alle lezioni, la ricerca di nuove opportunità e la volontà di mettersi in gioco sono fondamentali per sfruttare appieno il potenziale formativo dell'istruzione. Attraverso esperienze, sfide e riflessioni, ognuno di noi contribuisce a modellare la propria crescita, portando con sé il bagaglio di apprendimenti che formerà la base per affrontare il futuro con fiducia.

Giada Leotta

Parla l'ambasciatore israeliano


"Durante la trasmissione "Stasera Italia" su Rete 4 del 25 ottobre 2023, l'ex ambasciatore israeliano ha espresso opinioni molto forti riguardo alla situazione in Israele, dichiarando: 'Ogni persona che minaccia un ebreo, che vuole uccidere un ebreo, deve morire. L'obiettivo è distruggere Gaza, questo male assoluto.' Queste dichiarazioni hanno generato polemiche sui social media, con alcuni utenti che criticano la mancanza di considerazione per la popolazione di Gaza, composta da 2,5 milioni di persone, molte delle quali non hanno alcun legame con Hamas. Alcuni spettatori hanno trovato poco diplomatiche e non moderate le parole dell'ambasciatore, che ha affermato chiaramente: 'Il nostro obiettivo è distruggere Gaza', ignorando le conseguenze umanitarie.

 

La polemica si è estesa anche sulla questione della condanna di Hamas come organizzazione terroristica. Molti concordano sulla necessità di condannare il terrorismo, ma si solleva la questione se sia giusto condannare l'intero popolo palestinese per le azioni di alcuni. Inoltre, c'è preoccupazione per la manifestazione di violenza verbale e islamofobia verso la popolazione palestinese, nonostante il riconoscimento del grande svantaggio militare della Palestina rispetto a Israele.

 

In conclusione, la situazione suscita diverse opinioni e riflessioni sulla necessità di distinguere tra le azioni di organizzazioni specifiche e la condanna di intere comunità."


Roberta Timpu

 

 

domenica 7 gennaio 2024

CARAVAGGIO


Ciao a tutti i miei lettori, oggi parliamo di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, era nato a Milano nel 1571 ed è morto a Porto Ercole nel 1610.

 E’  uno dei più grandi pittori della storia dell’arte. All’inizio della sua carriera lascia Milano, sua città natale, per trasferirsi a Roma dove lavora per il cardinale Francesco Maria del Monte e altri importanti committenti. A causa del suo carattere facilmente irritabile e violento è stato protagonista di una serie di vicende negative, tra cui un omicidio che, dal 1606, lo ha costretto a lasciare Roma e a spostarsi continuamente, in fuga, prima a Napoli, quindi a Malta, poi in Sicilia e ancora a Napoli: da qui riparte con la speranza di tornare a Roma, ma si ammala e si spegne sulla spiaggia di Porto Ercole.

Nella sua pittura lo sfondo è quasi sempre scuro con giochi di luce quasi teatrali, si stenta a credere che le sue idee siano state concepite quattro secoli fa, guardate il Bacco, sembra un ragazzo normale, anche il Cristo il lenzuolo bianco ricorda il sudario, il nodo nero vicino all’ombelico, il centro del corpo per i filosofi neoplatonici , nella  bibbia l’ombelico è una coppa dove non manca mai il vino .Tutto, nei suoi dipinti, dalla luce al taglio della composizione, fa pensare a un’arte che riconosciamo, a un calco di sensibilità ed esperienze che non sono quelle del Seicento ma quelle di ogni secolo in cui sia stato presente e centrale l’uomo; la si può chiamare pittura della realtà, e a questo deve la sua incessante attualità.

La mia spiegazione finisce qui alla prossima.

Matteo Giuliani