di Aurora Pistillucci
Dopo aver studiato il canto V dell’Inferno e la tragica storia di Paolo e Francesca, mi sono chiesta quale fosse il femminicidio più famoso della letteratura. La risposta non è semplice, perché la letteratura è piena di storie di donne uccise per amore, gelosia o vendetta. Ma c’è un nome che ritorna sempre: Desdemona, la protagonista di Otello di Shakespeare.
La sua è la storia di una donna innocente, uccisa dal marito per un sospetto infondato. Otello, ingannato da Iago, arriva a credere che la moglie lo tradisca e, accecato dalla gelosia, la soffoca nel sonno. È un femminicidio terribile, non solo perché Desdemona è innocente, ma anche perché fino alla fine cerca di difendere il marito, amandolo nonostante tutto.
La somiglianza con Francesca è evidente: anche Francesca viene uccisa da un uomo che dovrebbe amarla e proteggerla, il marito Gianciotto. E anche in questo caso, il motivo è la gelosia. Ma mentre Francesca racconta la sua storia nell’Inferno di Dante, Desdemona non ha voce: la sua morte è definitiva e nessuno può più salvarla.
Queste storie fanno riflettere su quanto il tema della violenza sulle donne sia antico e radicato nella cultura. La letteratura ce lo racconta da secoli, ma purtroppo è un problema che esiste ancora oggi. E forse proprio per questo è importante continuare a parlarne, per non fare in modo che queste tragedie si ripetano nella realtà.