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giovedì 4 dicembre 2014

football in love

Il calcio al giorno d'oggi, almeno nel nostro paese è lo sport più visto, giocato e seguito.. molti bambini e anche ragazzi crescono con l'unica ispirazione di diventare un calciatore nel loro futuro, spesso neanche più per giocare a pallone, ma solo per avere il privilegio che ha ogni calciatore attualmente, quali stipendi enormi, belle donne e macchine che costano un occhio della testa . Oserei dire che il concetto di diventare un calciatore professionista non sia più legato al fatto di voler giocare a livelli superiori , ma che giri tutto intorno al profitto che porta questo sport. Si è completamente perso l'amore per lo sport, e anche i calciatori stessi sono diventati dei veri e propri mercenari che pensano prima al loro ingaggio e poi a tutto il resto. Una volta, il calcio era molto più vero e pulito, senza tutti questi giri di soldi e senza questi scandali che ormai nel calcio moderno sono all'ordine del giorno. Una volta, il calcio era amore per la maglia da parte di ogni calciatore, era onorarla sempre ogni maledetta Domenica, era dare tutto in campo per i propri tifosi. Una volta il calcio era giocare fino al 90' minuto, era dare tutto fino all'ultimo,  mettere un paio di scarpini completamente neri senza sponsor e andarsi a prendere ogni contrasto, giocare ogni pallone, insomma, si aveva un gioco più fluido e piacevole da vedere. ad esempio torniamo ai tempi di Maradona al Napoli, o di Platinì alla Juventus, Salas o Chinaglia alla Lazio, questi uomini insieme ai loro compagni di squadra, esprimevano un gioco che faceva davvero innamorare chi li guardava di questo sport. Ad oggi invece, sui contrasti è consuetudine levare il piede, buttarsi per terra simulando palesemente al minimo contatto. Delle volte i giocatori di oggi sembrano ''bambini viziati'' che se non ottengono ciò che vogliono fanno i capricci.

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