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giovedì 4 dicembre 2014

La droga - by De Luca3 e Borgia27

La droga -by De Luca3 e Borgia27


Un vero flagello per la salute è la droga. Le sostanze stupefacenti danno apparentemente forza, energia, vivacità e invece avvelenano il fisico, alterano il cervello e le attività intellettuali, e rendono l'uomo più debole e soggetto a malattie. La stessa parola «stupefacente» dice che queste sostanze danno sensazione di stupefazione, di intontimento, contemplazione passiva, cioè di falsificazione, mutamento, anche temporaneo, della persona e della realtà che la circonda .                                                            .  
Tutte le droghe falsificano la personalità e sono dannose . Molti sostengono che anche droghe cosiddette «leggere» sono pericolose perché sono il "biglietto da visita" a quelle pesanti: certo è che se si comincia a soddisfare la propria curiosità con sostanze leggere, presunte non dannose, è più probabile che la volontà indebolita si sposti su nuove droghe più pericolose. Le droghe pesanti uccidono non solo perché hanno già in sé poteri distruttivi per l'individuo, ma anche perché chi le vende le «taglia», cioè le mescola a sostanze meno costose che hanno lo scopo di aumentarne il peso senza mostrare l'inganno: cemento, talco, stricnina e arsenico. Lo spacciatore di droga è un assassino che premedita il suo delitto, quasi sempre contro la gioventù più debole, senza volontà, afflitta da problemi familiari e personali. Il drogato comincia con l'essere una povera vittima degli spacciatori. Per questo ha diritto alla comprensione, alla cura fisica e psicologica: spesso è solo una persona che ha bisogno di amore. I drogati di solito appartengono a famiglie in crisi: genitori separati, abitazione insufficiente, genitori violenti, ecc. Ma spesso il drogato, per procurarsi la costosa sostanza stupefacente, si trasforma egli stesso in spacciatore o in violento.
La droga non è una causa, ma piuttosto qualche cosa in cui si cerca ciò che non si ha o non si trova. E il drogato, pur essendo una vittima, di se stesso, degli altri, di una situazione, non è un "malato".
Per disintossicare un drogato possono bastare pochi giorni. Dopodiché, se non saranno eliminate le cause, che sono in lui, negli altri, nell'ambiente, nella società, il "drogato-malato" tornerà a drogarsi come prima. Se, infatti, la droga è la fuga dei deboli da situazioni di insoddisfazione, di vuoto, di paura, di mancanza di fede e di ideali, di delusione, non basta eliminare il rifugio (la droga), magari con una efficace azione contro i criminali spacciatori: bisogna eliminare contemporaneamente i motivi che inducono alla fuga e ricostruire nell'individuo una personalità più forte e cosciente. Ecco perché la lotta contro la droga, definita così, è un concetto insufficiente. Bisogna parlare di azione politica contro ciò che porta alla droga.

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