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venerdì 28 marzo 2014

La mamma di Sara ci scrive...



Carissima Prof. Ersilia io mi chiamo Silvana e spero di fare cosa buona per me, per Sara e per chi vuole ascoltare, ad esternare e  descrivere quella che è, che è stata e spero che sarà la mia esperienza, anzi la nostra esperienza (ovviamente includendo papà Giacomo e la sorellina Ilaria) 
Racconto di una ragazza poco diversa dalle altre. Nasce nell'aprile del 92', ci troviamo in braccio una splendida bambina che Dio ha voluto con seri problemi sia fisici che psicologici, cognitivi. Cerchiamo spiegazioni nella fede, nella medicina, nelle persone intorno a noi per quanto ci accadeva... ma senza risposta. Dopo un primo periodo di sbandamento ci rendiamo conto che per essere all'altezza della situazione ci dovevamo far aiutare, documentare  e crescere ... Passati i primi anni ad aiutarla con riabilitazioni sia fisiche che psicologiche ed integrazione ci siamo convinti sempre di più che la miglior cura per Sara e per noi era quella di trattarla come una persona 
"normale", amarla e rispettarla per il suo carattere e modi di fare così dolci,così "diversi" .  Da qui nasce anche l'esigenza di crearle un'altro affetto forte come quello di una sorella. Nonostante i rischile ansie e le preoccupazioni del caso è stata la scelta più bella che potessimo fare. Nell'ottobre del 2000 è nata Ilaria e da quel momento in poi vediamo un'altra Sara, emerge la vera Sara. All'inizio cerca naturalmente di riprendersi gli spazi  di mamma e papà che prima erano solo suoi invece, poi, li ha dovuti condividere con la sorellina. Col tempo trova in Ilaria una compagna di giochi, di litigi, di risate, di baci, e ora condivide con lei tutto ciò che è quotidianità: la doccia, le passeggiate, la musica, gli sport (Ilaria danza, Sara va a cavallo). Il  nostro obiettivo è sempre stato quello di farle vivere la vita come tutti gli altri ragazzi quindi con massima integrazione, farle fare ciò che Le piace e la diverte per dare un senso alla sua vita e anche alla nostra visto che ci è stato chiesto uno sforzo maggiore nel crescerla. Una cosa importante che vorrei dire oggi ai ragazzi (domani futuri genitori) ed ai compagni di Sara è questo:io e mio marito siamo sempre stati una squadra, nonostante le difficoltà, le divergenze caratteriali, familiari, economiche, lavorative..nonostante i tanti giorni no abbiamo sempre lavorato di squadra includendo anche Ilaria sin da quando è arrivata! Questo lavoro di gruppo ha fatto si che Sara si sentisse accettata per come è, il lavoro intorno a lei si è diviso nel gruppo senza stressare nessuno. Questo ha creato una routine quotidiano in modo tale che ognuno di noi possa ricavare spazi propri nel rispetto sia dell’individuo che delle proprie passioni o necessità. In questo modo abbiamo creato regole precise all’interno della famiglia in modo che non si è mai soli e tutti sanno tutto di tutti. Se questo concetto si applicasse in tante situazioni (lavoro, sociale, studio, sport) oggi e domani i nostri ragazzi ...disabili e non  starebbero molto meglio. Vorrei sapeste che nella vita non si sa mai cosa ci potrà capitare...ma che tutto si può affrontare con l'amore, l'unione ed un pò di coraggio in più:-)
Mamma Silvana

ps: Con tutto il cuore, grazie Silvana...per me giovane prof il sorriso di Sara ogni mattina al mio arrivo già era una vera conquista ... Adesso avere le Sue parole nel nostro blog è una gioia enorme e mi fa amare questa professione ancora di più! 
Ersilia
 

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