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giovedì 26 febbraio 2015

Full Metal Jacket - Recensione

Il film, ambientato durante gli anni della guerra del Vietnam, è diviso in due parti nettamente distinte, rispettivamente l'addestramento militare delle reclute ed i Marine in guerra. La locazione temporale è la fine del 1967 e gli inizi del 1968.Nel campo di addestramento dei Marines a Parris Island, nella Carolina del Sud, diciassette giovani coscritti per la guerra del Vietnam vengono addestrati duramente. Il severissimo sergente istruttore Hartman tratta le reclute come animali con l'obiettivo di trasformarli in perfetti strumenti di morte, obbligandoli ad amare visceralmente il proprio fucile secondo i dettami del credo del fuciliere, ed appellandoli con soprannomi spesso ignobili. Protagonisti principali sono il brillante e sagace "Joker" ed il goffo "Palla di lardo", dapprima totalmente incapace di imparare la disciplina militare, per poi trasformarsi inaspettatamente in una valida recluta ed ottimo tiratore, a costo di una lunga serie di punizioni, insulti e violenze da parte del sergente e poi dei commilitoni. Ciò gli costerà il suo stato mentale, facendolo diventare paranoico e mentalmente instabile fino a farlo completamente impazzire. Joker, mentre pulisce i gabinetti parlando con il suo amico Cowboy spiega di essere preoccupato per lo stato mentale di Palla di Lardo il quale prendeva il vizio, dopo l'ultima violenza ricevuta, di parlare al suo fucile come se fosse la sua ragazza. Joker – mentre è di piantone notturno la notte prima della partenza a destinazione – scopre "Palla di Lardo" nei bagni della compagnia che gli sorride con sguardo demoniaco, imbracciando il suo M14 caricato con pallottole FMJ (Full Metal Jacket, da cui il titolo del film). Il sergente, svegliato della recluta che urla a squarciagola ilcredo del fuciliere e benché avvertito del pericolo da Joker, lo insulta per l'ultima volta ricevendo un colpo diretto al cuore. Pochi istanti dopo "Palla di Lardo" si suicida con la stessa arma sparandosi in bocca, sotto gli occhi attoniti di Joker.Joker è in Vietnam a Da Nang impiegato come giornalista per la rivista militare Stars and Stripes dopo la fine dell'addestramento e quindi all'assegnazione ad un reparto di fanteria. Stanco della monotonia delle retrovie e del peso della censura delle notizie, si fa spedire al fronte di Hué dopo la decisiva offensiva del Têt dei nord-vietnamiti (gennaio 1968) che ha interessato tra l'altro la base dove è dislocato. Assieme al fotografo "Rafterman", bramoso di emozioni belliche, si unirà ad una squadra ritrovando il suo migliore amico "Cowboy", conosciuto ai tempi del corso di addestramento, e facendo la conoscenza di altri marines, tutti condizionati e trasformati dagli orrori della guerra. Nel finale Cowboy, Eightball e Doc Jay verranno trucidati dai colpi di un cecchino nemico, il quale, a sua volta ferito dai militari americani, si rivela essere una giovanissima ragazza vietnamita. Svanito ogni sentimento di vendetta per i compagni uccisi, con il solo desiderio di non farla soffrire, Joker le darà il colpo di grazia facendo di lei la sua "prima vittima accertata" e guadagnandosi il rispetto di "duro" dagli altri Marines.
Il film termina con i militari che camminano di notte nella città in fiamme cantando la Marcia di Topolino.Il film esce negli Stati Uniti il 26 giugno 1987, ad appena un anno di distanza dal pluri-premiato Platoon di Oliver Stone, un altro film critico sulla guerra del Vietnam.
Nelle sale cinematografiche italiane il film esce il 6 ottobre 1987 e, in tre mesi incassa otto miliardi di lire, piazzandosi poi al quarto posto tra le pellicole più viste dell'anno. Analogamente con quanto avvenuto con Arancia meccanica e Shining, il film venne vietato ai minori di 18 anni e successivamente il limite venne abbassato consentendo il passaggio in televisione. Tale divieto non impedisce un grande successo di pubblico nelle sale italiane.Secondo Sandro Bernardi, «il Vietnam da questo film è sparito»: la guerra è visibile in forma estremamente concentrata solo nella seconda parte dell'opera, in cui viene rappresentata anti-epicamente, al di fuori dell'iconografia cinematografica classica (cui nel 1958 si conforma anche, parzialmente, l'altro film di guerra di Kubrick, Orizzonti di gloria) che la vuole in primo piano. Singolare il fatto che le scene di guerra siano ambientate in una città (ricordando la battaglia di Hue del 1968) quando la Guerra del Vietnam è stata combattuta in prevalenza nella giungla, cui è legata l'iconografia più diffusa.
Full Metal Jacket, rispetto ai precedenti film di guerra, e in modo particolare rispetto a tutti quelli sul coinvolgimento americano in Vietnam, è un film sulla psicologia della follia, sulla psicoticità della natura umana, ed è, in rapporto al modo ormai consolidato di fare cinema da parte di Kubrick, contrassegnato da quel «gusto per la sorpresa e per il cambiamento», in cui Michel Ciment ravvisa «uno dei segni della [sua] modernità», un oggetto spiazzante, un'opera in cui la familiarità dello spettatore con la tipologia cui esso dovrebbe appartenere, viene, come d'abitudine, mantenuta e tradita nel medesimo tempo. Il Vietnam è qui un referente del tutto elusivo, privo di un qualsivoglia spessore simbolico, mentre il linguaggio totalmente anti-retorico che infarcisce l'opera impedisce alla "guerra" di elevarsi a metafore la fa invece ricadere su sé stessa, esponendo agli spettatori il suo lato più feroce, insensato e soprattutto "realistico".

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